Cani in spiaggia, si o no? ecco come stabilirlo e tutelarsi

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La primavera è ormai sbocciata e l’estate si avvicina, come anche la voglia di farci una bella gita o una vacanza con il nostro amato amico a quattro zampe. Il rischio, però, è di portare Fido in qualche spiaggia in cui non gli è permesso entrare, e magari vederci anche comminare una salatissima multa. Come fare, allora, per individuare in quali spiagge è possibile entrare con animali a seguito?

Per quanto riguarda i lidi “privati”, cioè quelli che i singoli comuni danno in concessione ai privati, la scelta di permettere, o meno, l’ingresso degli animali, dipende dal titolare del lido. I concessionari hanno facoltà, nell’ambito del proprio impianto (e previa SCIA al comune competente per territorio) di individuare aree debitamente attrezzate, delimitate e riservate, per l’accoglienza di animali domestici, salvaguardando comunque l’incolumità e la tranquillità dell’utenza balneare.

Per quanto riguarda, invece, la spiaggia pubblica, di libero accesso ai cittadini, è necessario premettere che non esiste una legge nazionale che regoli in maniera uniforme e generale l’accesso degli animali sul demanio marittimo. Bisogna, pertanto, fare riferimento alle leggi o alle ordinanze regionali che, molto spesso, a loro volta, danno facoltà ai comuni o alla Capitaneria di Porto di regolare nel dettaglio quali siano le zone, e le modalità, con cui gli animali posso accedere alla spiaggia.

Per tutelarsi e capire dove è possibile accedere con il cane, è opportuno verificare sul sito del comune, nel cui territorio si trova la spiaggia in cui vorreste andare, se vi sono ordinanze o provvedimenti comunali che stabiliscono divieti di accesso, o che prevedono specifiche aree del demanio marittimo in cui è possibile accedere con i cani. Le ordinanze le trovate sul sito del comune, poiché devono, per legge, essere pubblicate sull’albo pretorio che i comuni italiani hanno “on line”. Oppure, un’alternativa potrebbe essere contattare la competente Capitaneria di Porto.

Poi, in secondo luogo, una valida indicazione può essere data dai cartelli: i singoli comuni dovrebbero apporre idonea segnaletica per rendere noto ai cittadini il divieto di accesso in spiaggia con i cani. Il cartello dovrebbe altresì essere corredato dall’indicazione del numero dell’ordinanza (o del provvedimento) con cui è stato disposto il divieto. Se non c’è un cartello di divieto di accesso con il cane in spiaggia, ciò non significa che potete sicuramente accedere con l’animale a seguito. Potrebbe trattarsi, pur sempre, di un’area vietata all’accesso degli animali, perché indicata come tale in un provvedimento (regionale o comunale). Ciò significa che se entrate, è possibile che i vigili urbani vi diano una multa; salva poi, eventualmente, la possibilità di impugnare la sanzione amministrativa se dovesse risultare che il provvedimento recante il divieto non fosse stato adeguatamente pubblicizzato.

In Italia, diversi comuni si stanno attrezzando per accogliere i nostri amici pelosi per l’imminente stagione estiva (che si apre oggi 15 maggio) e noi non possiamo che augurarci che sorgano sempre più numerose “bau beach”. Anche perché, a proposito, i Giudici amministrativi sono stati chiari: “posto che il divieto assoluto di condurre e far permanere in spiaggia qualsiasi tipo di animale appare ingiustificato e sproporzionato, va ordinato … all’ente locale di individuare … tratti di spiaggia libera ove consentire l’accesso anche di animali, con tutte le prescrizioni idonee a garantire il decoro, l’igiene e la pulizia” (T.A.R. Calabria, 18/07/2013, n. 174).

Dott.ssa Eleonora Paganini
eleonora.paganini@hotmail.it