All’Idroscalo di Milano si allenano i cani eroi del salvataggio nautico

scuola cani salvataggio

Ogni anno, durante la stagione estiva, salvano decine di bagnati. Si lanciano in acqua dagli elicotteri, sfrecciano in mare a bordo delle navi vedetta e presidiano le nostre coste, ma chi sono i cani da salvataggio e come operano? Siamo andati a scoprirlo durante una sessione di allenamenti all’Idroscalo di Milano.

La Scuola Italiana Cani Salvataggio, è la più grande organizzazione nazionale dedicata alla preparazione dei cani e dei loro conduttori, le così dette Unità Cinofile, il cui obiettivo principale è l’addestramento al salvataggio nautico dei cani di tutte le razze.

Detta così sembra una cosa strutturatissima – e lo è -, ma per comprenderne appieno la grandezza di oggi dovete pensare a com’è nata la Scuola. Trent’anni or sono un comune proprietario ha iniziato a lavorare in acqua con il suo cane. Lui è Ferruccio Pilenga oggi presidente nazionale della SICS e Comandante Unità Soccorso, e il cane è Mas, una femmina di Terranova che ha avuto la fortuna di incontrare un padrone sensibile alla sua indole e alla sua tipicità di razza.

Il Terranova infatti nasce come cane d’acqua. “L’ho scoperto leggendo un libro – ci racconta Ferruccio Pilengae ho deciso di allenare il mio cane perché facesse quello per cui è stato selezionato. Da allora tanta strada è stata percorsa. Il centro addestramento è nato e si è accresciuto e oggi conta decine di cani che vengono formati ogni anno in quasi tutte le regioni d’Italia per essere operativi nel soccorso bagnanti durante l’estate.

Lo spirito delle Unità cinofile è però rimasto lo stesso: sono comuni proprietari che scelgono di iniziare un training con il proprio cane. Come possono essere i biomi che scelgono di praticare l’agility dog, disc dog, rally obidience… mettendosi però a servizio della collettività“Tutto quello che è richiesto è che il cane abbia una predisposizione al lavoro in acqua e che pesi più di 30 chiliAl resto ci pensiamo noi”.

Il training di formazione dura circa tre anni. Tanto il tempo necessario per insegnare ai cani i rudimenti di educazione cinofila e a nuotare accanto al padrone, soccorrere un natante e lanciarsi da elicotteri e barche. “Ed è il motivo principale per cui nessuna delle forze dell’ordine ha una sua unità cinofila per il soccorso in acqua– sottolinea – E’ un investimento troppo oneroso, di tempo e denaro”.

Ragione in più per apprezzare il grande lavoro che questi cani, i loro padroni e la Scuola fanno per salvare le vite dei bagnanti. Pensate che i cani da salvataggio raggiungano performances notevolissime di potenza e resistenza: un unico cane è capace di trainare un battello con bordo fino 30 persone, e di effettuare prove di resistenza di nuoto su distanze comprese tra i 300 metri e i 4 chilometri, in cui cane e conduttore nuotano insieme fianco a fianco per abituarsi alla perfetta sinergia nel lavoro di salvataggio in acqua.

E particolari qualifiche le hanno anche i padroni. La Scuola rilascia anche, su esame, il Brevetto di Salvataggio S.I.C.S. riconosciuto dal Ministero Trasporti e Navigazione al fine del servizio di salvataggio, in accordo con il comando Generale delle Capitanerie di Porto.

Binomi unici che ora anche il resto del mondo ci invidia. “Siamo stati in Germania per dare man forte alla locale Protezione Civile che non ha unità cinofile d’acqua. E poche settimane fa ci è stato richiesto un training anche negli Stati Uniti”.

Nuovi obiettivi, dunque, il cui continuo porsi dimostra la vivacità di un progetto in costante evoluzione, dal fascino sicuramente capace di attirare tanti cinofili. Come quelli che si ritrovano all’idroscali di Milano ogni fine settimana e che sfidano le acque gelide per essere operativi nei mesi estivi sulle spiagge di tutta la la Penisola.

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