Dopo il Meyer di Firenze, anche all’Ospedale di Asti i cani e i gatti possono accedere alla struttura sanitaria in orario di visita: non solo gli amici a 4zampe operatori di pet therapy, ma tutti gli animali domestici che hanno un padrone ricoverato.
Chi desidera portare in visita il suo cane o il suo gatto ad un parente ricoverato deve chiaramente fare richiesta all’azienda ospedaliera e superare alcuni controlli veterinari specifici.
Innanzitutto devono essere vaccinati, senza parassiti e senza malattie trasmissibili. Devono esser sottoposti a una visita specifica da un veterinario di fiducia, che dovrà rilasciare un certificato che attesta che l’animale è in salute, non ha malattie trasmissibili, zecche, pulci, micosi ed è in regola con i vaccini. Poi si fissa un appuntamento con il Servizio veterinario dell’Asl di Asti, al quale portare sia il certificato rilasciato dopo la prima visita, sia la bestiola stessa, alla quale verrà fatto anche un test comportamentale.
“Se sono animali troppo vivaci, o con carattere imprevedibile, o facili a scatti d’ira non li riteniamo idonei – ha spiegato Fulvia Dorigo, veterinaria dell’Asl – Se invece passa la verifica, i veterinari Asl rilasciano un nulla osta alla caposala del reparto“. Solo dopo questo iter l’animale può essere accolto.
Sono escluse le aree chirurgiche, terapia intensiva, anestesia e rianimazione, malattie infettive. Possono fare visita ai loro padroni o nelle salette comuni o in camera. “Un animale da compagnia può calmare l’ansia, aiuta sia a superare lo stress da ricovero e la depressione causata dalla malattia, sia a soddisfare i bisogni di affetto e di rassicurazione nei soggetti ricoverati, soprattutto anziani e bambini”.
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