Con l’arrivo in edicola della nuova collezione di figurine “Amici Cucciolotti 2018” della Pizzardi Editore prende il via la più grande donazione di cibo a favore dei trovatelli che porterà nei rifugi dell’Enpa ben 10milioni di pasti.
Una straordinaria operazione solidale che consentirà ai volontari della Protezione Animali di accudire al meglio gli ospiti dei loro rifugi e di affiancarsi a Regioni, Province e Comuni che, a causa dei continui tagli, sempre più spesso non hanno più la possibilità di sfamare gli animali che vivono liberi sul territorio.
“Sovente la passione, la dedizione e l’impegno quotidiano delle donne e degli uomini di ENPA rischiano di essere fortemente mortificati dalla mancanza di risorse – spiega Marco Bravi, Presidente del Consiglio e Responsabile Comunicazione e Sviluppo Iniziative ENPA -, per questo motivo la donazione di Pizzardi Editore acquisisce un valore senza eguali. Il nostro ringraziamento più sentito va all’editore Dario Pizzardi che ha voluto rinnovare, per il dodicesimo anno consecutivo, la collaborazione aiutandoci concretamente a salvare le vite di migliaia di cucciolotti innocenti”.
L’appuntamento è quindi in edicola dove ogni pacchetto di figurine Amici Cucciolotti si trasformerà in cibo per tutti gli animali accuditi da Enpa. Scegliere di acquistare le figurine significa anche compiere un gesto di consumo responsabile, perché è la collezione più economica e solidale, perché aiuta migliaia di animali abbandonati.
Quest’anno sfogliando l’album i piccoli lettori si ritroveranno a fare un nuovo ed entusiasmante viaggio alla scoperta delle parole cucciolotte che migliorano il mondo e di quelle invece che occorrerebbe cancellare, un modo diverso per acquisire e fare proprio il significato di vocaboli che hanno il potere di cambiare ogni singola vita.
Altra grande novità è la presenza dei Parlottini: messaggini da consegnare a mano, guardandosi negli occhi e sorridendosi l’un l’altro. “Molti giovani volontari – conclude Bravi – quando arrivano nei nostri rifugi fanno fatica a interagire col nuovo gruppo di lavoro: le regole e la velocità del mondo virtuale a cui sono abituati li condizionano specie nella fase iniziale in cui ci si deve presentare. Far riscoprire ai più piccoli il piacere di una comunicazione più diretta e concreta non può che riempirci di gioia e farci intravedere una futura generazione sempre meno “prigioniera” dei “social-group” e sempre più proiettata verso l’interazione sociale!”
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