La rivista Ecology and Evolution ha pubblicato una ricerca – guidata dall’Università Statale di Milano – che ha studiato per la prima volta la diversità genomica di 23 popolazioni di cani italiani e le loro relazioni evolutive con altre 161 razze canine del mondo.
Lo studio, frutto di una collaborazione internazionale con il National Institute of Health di Bethesda in Maryland (USA), ha evidenziato come numerose razze allevate in Italia possano essere considerate una vera e propria risorsa di biodiversità, mettendo in luce la loro originalità genetica e il contributo genomico che hanno ricevuto o fornito alle altre razze studiate.
Le ricerche hanno identificato come il genoma di alcuni cani da pastore racconti le antiche origini comuni dei cani dell’Europa e del Nuovo Mondo, e quello di altri racconti la storia di scambi genetici con il Medio Oriente.
I risultati dello studio contribuiscono a chiarire e confermare, ad esempio, l’origine del Volpino e dei Segugi Italiani e come l’isolamento geografico abbia contribuito alla differenziazione o meno di alcune razze italiane allevate anche in America, come il Mastino Napoletano, il Cane Corso e il Levriero Italiano.
La ricerca apre nuove e interessanti prospettive per lo studio della biodiversità dei cani italiani, la salvaguardia delle razze di cani allevate in Italia, il riconoscimento delle popolazioni locali e la produzione di parametri genomici utili per la valutazione del benessere di queste popolazioni.
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