La notizia sta facendo il giro della rete e scatenando la reazione dei proprietari di cani, preoccupati che si crei un pericoloso precedente, ma occorre riflettere bene prima di esprimere giudizi affrettati.
La storia, come riportata dall’Ansa, è quella di un Pastore Maremmano di Roverè della Luna, Miro, che disturba i vicini con il suo continuo abbaiare. Un fastidio non più tollerato e che già per due volte pare fosse stato verificato e segnalato. I proprietari di Miro avrebbero infatti già ricevuto due decreti penali, uno a ottobre scorso e un altro a gennaio, rispettivamente con 154 e 70 euro di multa, per disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone.
L‘abbaio di un cane, se ripetuto e forte, non può essere ignorato da parte dei padroni. Per rispetto dei vicini, sicuramente, ma prima di tutto per il bene del cane. Quando le espressioni vocali diventano frequenti e insistenti che dobbiamo preoccuparci, perché probabilmente siamo di fronte ad un problema.
Problema che può essere risolto, ma che i proprietari di Miro sembrano aver ignorato. Sequestrare un cane perché abbaia può quindi apparire un’esagerazione, ma se c’è qualcuno da incolpare in questa vicenda, non è chi è intervenuto, dopo ripetuti avvisi, per mettere fine alla situazione.
E non è nemmeno Miro che dovrebbe pagarne le conseguenze. Il cane ora si trova in canile e il processo per decidere la sua sorte è fissato a fine aprile. L’augurio è che i padroni, se accertate le loro responsabilità, prendano coscienza della situazione e si impegnino ad iniziare un percorso per capire come mai il loro cane abbaia così tanto.
Dalla loro, c’è un lungo sfogo pubblicato su Facebook, in cui raccontano la loro versione dei fatti. Miro è un cane amato e ben tenuto e un sequestro, per quello che descrivono come una presa di posizione di un solo vicino, lo ritengono un provvedimento effettivamente esagerato. Un’azione preventiva non giustificata. E se così fosse, sarebbe davvero imperdonabile.
AGGIORNAMENTO:
I proprietari di Miro hanno hanno lanciato una petizione online con cui chiedono “per favore, di sospendere questa istanza di sequestro e di permetterci di affrontare il processo in corso fianco a fianco dell’animale che da anni è entrato nel mirino del querelante”.
redazione@vanitypets.it