Un milione di euro nel 2019 per le finalità previste dalla legge quadro sugli animali d’affezione. Lo stanzia il comma 756 della legge di bilancio approvata dal Senato, accogliendo un emendamento dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali (a firma dei sen. De Petris, Cirinnà, Russo, Giammanco, Masini, Errani, Laforgia).
“E’ l’unica nota positiva – commenta la presidente dell’Intergruppo, on. Michela Vittoria Brambilla – in un testo che non cambia niente per i proprietari di animali d’affezione. Quindi, ultimato l’iter di approvazione della legge di bilancio, l’Intergruppo chiederà un incontro con il ministro della Salute perché la destinazione delle risorse del Fondo per l’attuazione della legge 281 sia più coerente con le effettive esigenze dei territori, che sono molto diverse”.
Il Paese è diviso in due, con un Nord (Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Valle d’Aosta e Province autonome di Trento e di Bolzano e in più la Toscana) in cui il randagismo canino è sostanzialmente contenuto e un Centro-Sud dove i randagi sono molti, in alcune aree moltissimi, e la situazione appare spesso fuori controllo. Laddove la tensione è più alta si verificano, con sempre maggiore frequenza, anche i più clamorosi atti di crudeltà e intolleranza nei confronti degli animali.
“E’ ora – conclude l’on. Brambilla – di varare un piano straordinario per affrontare l’emergenza randagismo nel Meridione, che preveda non solo una più equa distribuzione delle magre risorse, ma controlli più stringenti e penalizzazioni per le troppe inadempienze delle amministrazioni locali”.
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