Sale a 50 il numero delle città americane che ha istituito il divieto, da parte dei pet shop, di vendere animali provenienti dagli allevamenti. Luoghi che in alcuni casi diventano delle vere e proprie “fabbriche di cuccioli” in cui la salute e il benessere degli animali passano in secondo piano.
“Abbiamo un sacco di problemi importanti in città che riguardano la manutenzione di scuole e strade, ma non possiamo chiudere gli occhi davanti agli abusi ripetuti sugli animali – ha detto l’assessore di Chicago Joe Moreno – Sono un orgoglioso co-sponsor di questo disegno di legge perché eviterà che vengano commessi terribili abusi, come quelli che accadono ogni giorni nelle Puppy Mill”.
La presa di posizione di Chicago rappresenta un traguardo importante anche per Cary Meyers, la fondatrice del Puppy Mill Project, che da anni combatte contro le “fabbriche di cuccioli”. Fermare la vendita dei cani provenienti dagli allevamenti, incoraggerà anche l’adozione dei numerosi cani abbandonati che affollano i rifugi del Nord America. Chi invece vuole a tutti i costi un cane di razza potrà rivolgersi direttamente agli allevamenti, potendo così vedere dove nascono e crescono i cuccioli e come vengono trattati.
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