Questa è la storia di un uomo che deve la vita al suo cane. Otis Orth è rimasto 24 ore nella neve con braccia e gambe rotte, e sarebbe sicuramente morto assiderato se Amber, la sua fedele Golden Retriever, non si fosse accovacciata sopra il suo corpo tenendolo al caldo fino all’arrivo dei soccorsi.
E’ successo a 180 chilometri a nord di Anchorage, in Alaska, quando, in un tratto lontano dalla pista, la motoslitta del cinquantenne statunitense si è ribaltata catapultandolo fuori. In gravissime condizioni e impossibilitato a muoversi è stato accudito durante tutta la notte dal suo cane. Amber non lo ha mai abbandonato, non solo scaldandolo, ma proteggendolo dall’attacco di un corvo predatore che volteggiava pericolosamente sopra di lui. Infine, al rumore di un gatto delle nevi in lontananza, ha seguito le indicazioni del suo padrone: “Vai Amber, corri a cercare aiuto!”. E lei è andata, è riuscita a fermare il veicolo e ha condurre i due ragazzi di passaggio nel luogo dove giaceva il suo padrone quasi esanime.
Un’avventura che ha dell’incredibile, e anche un lieto fine fortunatamente. Amber è l’eroina che ha lasciato tutto il mondo a bocca aperta per il suo coraggio, la sua fedeltà, il suo istinto. E pensare che fino a pochi mesi prima era in un canile, abbandonata dalla precedente famiglia che all’arrivo di un figlio aveva deciso che non c’era posto per entrambi.
“Se non ci fosse stata lei sarei morto. Credevo di essere stato io ad averla salvata, e invece è lei che ha salvato me. Le devo la vita”, afferma Otis Orth dal suo letto di ospedale. Il pericolo ormai è scampato.
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