Un vasto percorso a ostacoli, che ricorda quelli presenti nelle gare equestri, per mostrare al pubblico l’abilità dei cani: uno sport così non poteva che nascere in Inghilterra. Nell’agility l’eleganza del movimento dell’animale si unisce alla velocità, alla coordinazione, all’intesa col padrone. Una disciplina completa che, dalla sua nascita nei primi annni ’80, ha ben presto preso piede estasiando le platee in Europa e nel mondo.
La prima dimostrazione in pubblico fu così popolare che ben presto vennero organizzate competizioni, dapprima locali, poi diventate internazionali. Molti centri di addestramento iniziarono a offrire corsi di agility che dal Regno Unito arrivarono, coi primi anni ’90, anche in Italia. Una disciplina tutto sommato nuova dunque, che ha raccolto molto successo non solo dal punto di vista delle competizioni vere e proprie, ma anche – e soprattutto – come attività da svolgere col proprio cane a livello amatoriale.
In occasione dell’Expo canina di Milano abbiamo assistito alle competizioni, e osservato il grande gioco di squadra che viene messo in campo: il cane si diverte, è concentrato, segue il padrone, e alla fine del suo percorso cerca con lo sguardo un premio, un’approvazione, una gratificazione per il suo lavoro. Uno sforzo che l’animale compie per compiacere l’uomo, un mezzo per dimostrare obbedienza e fedeltà. Con l’agility dunque si va oltre la mera attività sportiva – utlie e sana per tutte le specie coinvolte – ma si entra in contatto con il cane attraverso una comunicazione condivisa e molto forte.
Per scoprire il segreto che appassiona così tanto padroni di tutto il mondo abbiamo intervistato Marzia Quinzio, salita sul podio col suo Dylan Dog al Campionato Assoluto di Agility 2014.
“Io e Dylan Dog ci alleniamo circa una volta a settimana nel mio campo di Agility a Borgonovo Val Tidone (Pc) del quale io sono presidente. Faccio Agility da 12 anni e con Dylan abbiamo incominciato subito, quando era cucciolo”.
“Ho iniziato a praticare questa disciplina perché la trovavo divertente e perché ho sempre amato fare sport, ma poi quando ho cominciato ne ho fatto una professione perché mi sono resa conto di quante valenze intrinseche esistano nell’agility”.
“E’ una disciplina sportiva a tutti gli effetti aperta a persone di qualunque eta’ razza sesso e ceto sociale, a cani di razza e meticci, abbatte le barriere sociali e crea un meraviglioso rapporto col proprio amico a quattro zampe. Chi pratica questo sport può cambiare completamente il modo di vedere il cane perché si fa qualcosa insieme per puro divertimento e senza costrizioni; i cani che praticano Agility sono molto più attenti e rilassati, fare agility migliora l’intesa con il proprio cane e fa bene all’umore e alla salute, ci distoglie dai problemi quotidiani giovando a noi e ai nostri amici quadrupedi”.
Federica Bruno
federica@vanitypets.it