Dall’imprinting con un lupo alla vita con una lupa. Claudia Fugazza non è una semplice educatrice cinofila, ma studia i nostri amici a quattro zampe nel loro ambiente naturale per capirli nel profondo.
Si chiama “Do as I Do” – “ripeti” – o apprendimento sociale, la tecnica di addestramento da cui gli studi di Caludia Fugazza sono cominciati. Un metodo che si basa sulla capacità naturale del cane di imitare quei comportamenti da cui può trarre vantaggio ed è studiato al Dipartimento di Etologia dell’Università di Budapest dall’equipe del dott. Miklosi.
“Seguendo un protocollo di addestramento, un cane è in grado di riprodurre le azioni dimostrate da uno sperimentatore umano e grazie a questa capacità è possibile insegnare al cane anche nuovi comportamenti”.
Dietro all’applicazione del metodo “Do as I Do” però, c’è un grande lavoro di ricerca, di studio e di osservazione, riservato a chi con gli animali ha un feeling speciale. E Claudia può sicuramente vantarlo.
“Ero in vacanza con i miei nonni a Madesimo da piccolina e durante una delle passeggiate nei boschi intorno al paese ho fatto l’incontro che ha segnato il mio destino. Stavo giocando in riva ad un ruscello e dall’altro lato si è avvicinato un lupo per bere. Mi sono immobilizzata e per non so quanto tempo, ma credo alcuni secondi, i nostri sguardi si sono incrociati. Non so cosa sia accaduto in quell’istante, so solo che è stato magico e ha lasciato un segno indelebile”.
Il lupo ha finito di bere e se ne è andato per la sua strada e anche quella bambina ha continuato la sua vita, gli studi di giurisprudenza e ha iniziato una carriera nell’avvocatura. Accanto a lei però c’era India, una splendida Lupa Cecoslovacca che pian piano ha risvegliato in lei quei sentimenti e quelle emozioni che anni prima l’avevano legata a quel lupo.
“La mia passione sono sempre stati gli animali e ho continuato un percorso di studi e informazione parallelo a quello di giurisprudenza. Finché non mi sono imbattuta, sempre per caso, in un articolo di alcuni ricercatori del Dipartimento di Etologia dell’Università di Budapest sulle capacità imitative del cane”.
Claudia ha appeso la toga nell’armadio e si è concentrata esclusivamente sulla sua passione.
“Ho deciso di provare ad applicare con il mio cane India il protocollo del “Do as I do” descritto dagli autori. Né India, che all’epoca aveva 5 anni, né io avevamo la benché minima idea di cosa sarebbe nato da questo primo esperimento, ma ci siamo lanciate con entusiasmo in questa nuova avventura. Insegnai a India ad imitarmi dimostrando azioni che lei conosceva già. Ero davvero entusiasta dei risultati ottenuti: era emozionante vedere come India si concentrasse su di me per poi imitare quello che le dimostravo e sentire la nostra comprensione reciproca diventare sempre più profonda”.
La loro relazione era ad una vera svolta, ma anche la carriere di Claudia.
“Non avrei mai pensato che due esseri viventi appartenenti a due specie diverse potessero raggiungere una sintonia così perfetta. L’entusiasmo mi portò a sperimentare l’insegnamento di comportamenti nuovi usando la tecnica dell’imitazione. Come istruttore cinofilo (Claudia lavora anche nel centro fondato dal suo compagno Mirko, la Happy Dog School a Como), il mio obiettivo era capire se il “Do as I do” poteva essere usato per insegnare ai cani nuovi comportamenti. Insegnai quindi a India un nuovo comportamento semplicemente chiedendole di imitarmi e funzionò benissimo. Oggi, che India non c’è più, continuo a studiare le capacità cognitive sociali con altri gruppi di cani”.
Quattro zampe che vivono in famiglie e che si prestano ad essere osservati e compresi dal gruppo di cui Claudia fa parte. Una possibilità unica per i ricercatori, che a differenza di chi studia altre specie animali, hanno la possibilità di osservare i cani nel loro ambiente naturale.
“Adesso stiamo cercando di capire per quanto tempo un cane è in grado di tenere a mente un comportamento che ha appreso attraverso l’osservazione dell’essere umano, la così detta imitazione differita. Ed è sorprendente come la loro memoria delle azioni sia di gran lunga superiore a quella spaziale”.
Un mestiere interessante che consente a noi padroni di avere sempre più elementi per comunicare in modo efficace con i nostri cani.
“Lo scopo dei nostri studi è quello di cercare di capire come i cani si rappresentano le cose, come interpretano e le utilizzano poi anche nel rapporto con l’uomo. Informazioni che sono utili, ma solo in fase finale, anche per migliorare l’interazione uomo cane-uomo ai fini di un’educazione cinofila sempre più a misura di quattro zampe”.
valentina@vanitypets.it