Attenzione a cortili, giardini e parco giochi pubblici: i bambini possono ingerire le microscopiche uova di un parassita, il Toxocara, che vive nell’intestino di cani e gatti, solitamente randagi, e viene rilasciato nell’ambiente attraverso le loro feci.
L’allarme lo ha l’anciato l’agenzia Ansa, che spiga: una volta ingerite, le uova rilasciano le larve che viaggiano nel corpo, raggiungendo anche il cervello, dove possono provocare problemi di apprendimento e a livello cognitivo. Lo ha verificato uno studio dei Centri per il controllo delle malattie (Cdc) degli Stati Uniti.
Negli ultimi dati raccolti lo scorso settembre, pubblicati sulla rivista Clinical Infectious Diseases, si stima che circa il 5% della popolazione Usa, pari a 16 milioni di persone, abbia gli anticorpi al Toxocara nel sangue. Vuol dire cioè che hanno ingerito le uova. Un rischio maggiore per le persone che vivono in condizione di povertà. In un’indagine fatta l’anno scorso in 21 parchi di New York, le uova di Toxocara sono state trovate in nove, di cui 3/4 nel Bronx.
“Sappiamo che in alcuni casi questo parassita, uno dei più comuni nel Paese, è collegato ad un basso quoziente intellettivo e epilessia”, commenta Peter Hotez, preside della National School of Tropical Medicine del Baylor College di Houston. Gli studi indicano che gli animali seguiti regolarmente dal veterinario raramente hanno questo parassita.
In alcuni casi le larve del parassita entrano dagli occhi, causando cecità, o possono infettare fegato e polmoni, con il rischio di gravi reazioni infiammatorie. I sintomi dell’infezione sono difficili da cogliere e comuni ad altre malattie: qualche linea di febbre, stanchezza, tosse e dolori addominali. “Se non trattata, l’infezione da Toxocara può essere diagnosticata anche dopo mesi o anni, ma “non si è mai sicuri”, aggiunge Hotez.
L’indagine dei Cdc ha rilevato infatti come meno della metà dei medici, sulla base della descrizione dei sintomi, riesca a fare una diagnosi corretta. Se riconosciuta, l’infezione può essere curata con un farmaco anti-parassitario. (Ansa)
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