L’esperimento condotto dal Dipartimento di Psicologia del Barnard College negli Stati Uniti attraverso lo sniff-test, ha confermato l’ipotesi dell’autocognizione dei cani proposta lo scorso anno dal prof. Roberto Cazzolla Gatti dell’Istituto Biologico dell’Università Statale di Tomsk, Russia.
La dottoressa Alexandra Horowitz, leader della ricerca, ha scritto nel suo articolo: “Mentre è stato dimostrato che i cani domestici, Canis familiaris, sono capaci di compiti cognitivi sociali e persino meta-cognitivi, non hanno superato la prova di auto-riconoscimento (ovvero il test dello specchio)“.
La ricercatrice americana ha utilizzato l’approccio etologico pionieristico, chiamato Sniff-test di auto-riconoscimento (STSR), proposto dal prof. Cazzolla Gatti nel 2016 per far luce su diversi modi di verificare il riconoscimento, e lo ha applicarlo a trentasei cani domestici accompagnati dai loro proprietari.
Questo studio ha confermato le prove precedenti le quali dimostrano che “i cani distinguono tra l’immagine olfattiva di se stessi quando viene modificata: indagando il proprio odore per più tempo quando era accompagnato da un odore aggiuntivo rispetto a quando non lo era. Tale comportamento implica il riconoscimento dell’odore di se stessi o degli altri”.
La ricerca dalla dottoressa Horowitz su un campione più ampio di cani di diverse razze, mostra infine che “il test olfattivo (STSR), può svolgere un ruolo cruciale nel dimostrare che questa capacità non è una caratteristica specifica solo delle grandi scimmie, degli esseri umani e di pochi altri animali, ma dipende dal modo in cui i ricercatori cercano di testarla“.
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