I veterinari preferiscono il pet food al cibo casalingo

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Si è parlato molto di petfood negli ultimi mesi evidenziando il ruolo importante del Medico Veterinario, referente principale per i proprietari di animali da compagnia per la loro alimentazione. In occasione del Congresso Nazionale della SCIVAC (Società Culturale Italiana Veterinari per Animali da Compagnia), sul tema “Quando il clinico incontra il nutrizionista. La dieta come strumento di gestione delle principali patologie degli animali da compagnia”, è stata presentata l’ultima indagine conoscitiva proposta ai veterinari su argomenti alimentari.

L’indagine è stata realizzata dall’ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) e i risultati sono stati presentati dal Prof. Pier Paolo Mussa, già Ordinario di Alimentazione del Corso di Laurea in Medicina Veterinaria di Torino e Past President  della SIANA (Società Italiana Alimentazione Nutrizione Animale).

La prima domanda chiedeva la condivisione dell’assunto che le materie prime utilizzate per la produzione del petfood siano sicure da un punto di vista sanitario. La percentuale di veterinari d’accordo o molto d’accordo è risultata del 62% mentre quella in disaccordo si ferma all’11%. Dato quindi per scontato che i Medici Veterinari sono convinti della sicurezza degli alimenti industriali, L’85% ritiene il petfood sia decisamente migliore rispetto alle diete casalinghe.

Cosa raccomanda quindi il veterinario ai suoi clienti in assenza di patologie specifiche? Il 94,81% alimenti secchi supportati da informazione scientifica. La stessa percentuale cala, pur restando piuttosto elevata, all’83,12% quando si tratta di alimenti umidi. Questi dati evidenziano una forte convinzione del veterinario sul petfood con prevalenza verso i prodotti secchi.

A favore delle preparazioni casalinghe la percentuale è molto bassa, perché i Medici Veterinari le ritengono in genere inadeguate sia per gli aspetti di formulazione sia perché è difficile che il proprietario dell’animale riesca a mantenere l’impegno qualitativo e temporale che richiedono.

In caso invece di presenza di patologie specifiche cosa raccomanda il Medico Veterinario per il suo paziente? In questo caso la percentuale sale ancora a favore del petfood arrivando al 96,4% per il secco e al 92,25% per l’umido. Questi valori sono fortemente dipendenti dalla documentazione scientifica inerente a dimostrazione di quanto sia essenziale più che mai in presenza di patologie specifiche avere un supporto scientifico adeguato.

Quali sono secondo il Medico Veterinario nella sua esperienza clinica gli errori più frequenti da parte del proprietario? L’errore più evidenziato con una percentuale del 93,85% è la somministrazione di quantità improprie di cibo, in altre parole il proprietario dà troppo da mangiare al suo animale creando un problema di obesità che può essere causa di diverse patologie. Al secondo posto con una percentuale del 92,53% i Medici Veterinari evidenziano un mancato bilanciamento di materie prime nella alimentazione casalinga che quindi in genere viene sconsigliata per i problemi che può creare.

Infine un’ultima riflessione: l’allungamento della durata della vita media dei cani e dei gatti verificatosi negli ultimi anni è imputabile a.. ? Rivolgendosi a Medici Veterinari ci si aspettava che la prima risposta fosse riferita al miglioramento delle cure sanitarie che con il 97,63% si ferma invece al secondo posto superata da migliori condizioni di vita degli animali che arriva al 98,96%. Al terzo posto viene riconosciuto il ruolo importante degli alimenti industriali preconfezionati supportati da informazione scientifica che esprimono una percentuale dell’89,03%. In verità se considerassimo insieme le percentuali espresse dagli alimenti con supporto scientifico e senza questo supporto la percentuale totale porterebbe l’alimentazione decisamente al primo posto.

Conclusioni: i Medici Veterinari ritengono il petfood un alimento equilibrato, completo e certamente sicuro, facile da conservare, da gestire e somministrare. Al contrario sono fortemente negativi verso un’ alimentazione casalinga che si basi sugli scarti della cucina non solo per la sua inadeguatezza quantitativa e qualitativa ma anche per i rischi che una simile alimentazione può portare alla salute dell’animale. Per quanto riguarda invece un’alimentazione casalinga basata su ricette del Medico Veterinario Nutrizionista non c’è una preclusione di principio ma alcune evidenti perplessità: non costa meno del petfood, non è semplice definire ricette specifiche per quella tipologia di animale o per quella patologia, sono difficili da gestire e realizzare e richiedono quindi molto impegno da parte del proprietario che spesso si stanca e finisce di non rispettare più le indicazioni del nutrizionista con tutti i problemi che ne possono derivare per la salute dell’animale.

redazione@vanitypets.it