Andiamo in questo articolo a considerare un altro aspetto delle errate credenze largamente diffuse. Tendenzialmente si è portati a credere che a cane grande debba corrispondere casa grande e viceversa, cioè che a cane piccolo possa corrispondere casa piccola.
In questa caso le riflessioni che cercherò di condensare qui sono molte e sono relative agli effettivi bisogni dei cani, a prescindere dalla mole. Cominciamo col dire che grande che sia un cane – a parte rare eccezioni – non occuperà più spazio fisico di quanto ne possa occupare una persona, quindi l’idea che un cane grande “non ci sta in un appartamento” è poco realistica, si tratta comunque di un cane e non di un bovino o di un equino, che certamente richiedono spazi appropriati.
Le dimensioni di una casa contano veramente poco agli occhi del cane, quello che conta veramente per loro è il fatto che possano stare con noi oppure siano soli, e questo a prescindere dalla taglia.
Inoltre mi preme accennare alle caratteristiche comportamentali dei cani relative alle dimensioni di una casa. Il bisogno di spazio necessario ad assolvere la voglia di esplorazione, cacciare, scovare, inseguire che caratterizza certi soggetti è spesso addirittura diametralmente opposto alla taglia del cane stesso.
Per fare un esempio calzante confrontiamo il vigore e il bisogno di fare attività di un piccolo terrier (per esempio il ben noto Jack Russell Terrier che pesa generalmente meno di una decina di chilogrammi) e la generale pacatezza e flemma di un Alano (che generalmente ha un peso compreso tra i 70 e i 90 chilogrammi). Queste due razze sono agli opposti non solo da un punto di vista morfologico (cioè come sono fatti) ma anche comportamentale: un piccolo, agile e vitale cacciatore e un grande e grosso guardiano. E’ ovvio che la scelta di vivere con l’uno o l’altro non può certo limitarsi alla semplice considerazione di quanto spazio essi occupino fisicamente, ma da quali siano effettivamente i bisogni che definiscono due psicologie molto diverse, se non addirittura opposte.
In relazione alla vita domestica del cane ci sono altri modi di dire che spesso non considerano la mera realtà dei fatti. Spesso si sente dire: “prenderò il cane solo quando avrò una casa con il giardino!”. In tutto ciò non vi è certo nulla di male, ma molto spesso le persone non considerano gli effetti di avere un cane su un verdeggiante e fiorito giardino. Soprattutto quando l’intenzione è quella di tenere il cane fuori di casa e lasciarlo sempre nel giardino.
Mi viene in mente questa frase: “dove passa Attila non cresce più l’erba”. E la trovo quanto mai adatta al caso. I cani tendono a fare cose che corrispondendo alla loro naturale propensione di predatori intelligenti che spesso mal si adattano ad un curato giardino: essi sono soliti scavare buche per divertimento, comportamento utilissimo quando si predano roditori come le arvicole o altri mammiferi come talpe e topi, ma disdicevole quando il buco (o solco) si staglia in un verde e ordinato prato all’inglese; poi sono soliti correre creando tracciati e sentieri – non essendo erbivori non hanno zoccoli che preservano la vegetazione calpestata, ma la sradicano; leniscono la noia abbaiando ai passanti, infastidendo il vicinato, o masticando tutto il masticabile.
Troppo spesso queste cose finiscono con il contenimento progressivo del cane in aree sempre più piccole e sacrificabili del giardino, che all’inizio della storia era la condizione sine qua non per l’acquisto/adozione del cane.
Troppo spesso si pensa al cane come una sorta di arredo o corredo per il giardino, una specie di ottavo nano, senza considerare che invece il cane richiede anche e comunque un discreto impegno e un certo coinvolgimento nella nostra vita famigliare.
Luca Spennacchio
Socio fondatore e docente della scuola di formazione e consulenza alla Relazione con gli Animali CReA, si occupa della formazione di educatori cinofili e dei volontari che operano all’interno dei canili. Tiene in tutta Italia conferenze e seminari sul tema del rapporto uomo e cane. Esperto nell’utilizzare il linguaggio creativo della fotografia e del video come veicolo di una corretta cultura del cane. www.scuolacrea.it