A tutt’oggi in certi ambienti scientifici ci si interroga ancora sul fatto che gli animali possano o meno provare emozioni, ma questo il caro Darwin lo aveva già intuito più di un secolo fa (vedi “L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali” – Newton & Compton Edizioni) e qualunque persona abbia mai condiviso la propria vita con un animale conosce già la risposta a questa domanda: certo che sì!
Siete d’accordo? Come potremmo spiegarci altrimenti quell’espressione preoccupata quando, rientrati a casa dopo una giornataccia nera, il nostro cane non osa avvicinarsi a noi? E come essere ciechi agli sguardi di gioia e di amore dei nostri cani? Dato per scontato che anche i cani provano emozioni, sappiamo davvero cosa sono e a cosa servono queste tanto conclamate emozioni e perché sono così importanti nella vita di cani e persone?
La parola emozione deriva dal latino ‘moveo’ (muovere), con l’aggiunta del prefisso ‘e’ (movimento da) per significare che ogni emozione è una tendenza ad agire. L’insorgere di un’emozione infatti, comporta l’attivazione di specifici sistemi fisiologici e di altrettanto specifici schemi di comportamento ritenuti adeguati per quella situazione: basta pensare allo stato di allerta scatenato dalla paura, oppure all’impulso di energia generato dalla rabbia. Le emozioni hanno quindi un valore adattativo per la sopravvivenza, esse infatti hanno il compito di aiutare l’individuo a rispondere all’ambiente e alle situazioni, preparandolo ad agire rapidamente, senza dover attendere un’elaborazione più complessa.
I centri emozionali elaborano l’input prima dei centri preposti alla pianificazione e ai processi decisionali, perché sono situati nella parte più primitiva del cervello, quella che noi umani condividiamo con il mondo animale. Tutti noi animali, umani o meno, registriamo le esperienze vissute e le marchiamo emotivamente in modo personale. L’esperienza emozionale può influenzare i significati che attribuiamo agli eventi, svolgendo un ruolo fondamentale nella lettura delle situazioni future, nei processi decisionali e nelle scelte. Le emozioni sono componenti fondamentali nei processi di apprendimento: esse possono favorire o al contrario inibire l’apprendimento.
Da qui l’importanza di prestare attenzione alle emozioni dei nostri cani, anche durante l’educazione, anche educando il cane per incrementare la sua capacità di autocontrollarsi (che è ben diverso dal cercare di controllare il cane!), di fidarsi di noi, di ampliare la sua flessibilità nelle diverse situazioni che la vita quotidiana in un contesto fisico e sociale gli propone.Avere un cane che non salta addosso alle persone, che non si dispera quando è solo, che non si sovraeccita per arrivare al parco o alla vista di altri cani non è una questione di controllo: è soprattutto una questione di educazione emozionale!
Ma educare significa anche imparare a trasmettere al cane il nostro entusiasmo, avere consapevolezza delle nostre emozioni quando ci relazioniamo con lui e imparare a sfruttarle come risorse anziché vederle sono come dei problemi da gestire.
Laura Milani
Counselor, Istruttore Cinofilo, Dott.ssa in Scienze Psicologiche. E’ docente presso la Scuola C.Re.A.nella formazione degli operatori di settore, in particolare sulle dinamiche di relazione con il cane e con il proprietario. Si occupa di consulenza e formazione alla relazione con gli animali, in particolare percorsi individuali e di gruppo che promuovono il rapporto con gli animali come opportunità di crescita, esplorazione di sè e sviluppo del proprio potenziale.