“Less is more”. Anche i cani, come gli uomini e le scimmie, sarebbero portati a scegliere alternative con meno cibo ma di qualità, piuttosto che di più ma a prima vista scadente.
E’ questa la conclusione dello studio condotto Kristina Pattison e Thomas Zentall della University of Kentucky negli Stati Uniti, che hanno testato il principio fornendo a dieci cani di razze diverse solo ciotole contenenti carote e formaggio per cibarsi.
I risultati sono stati pubblicati nel giornale di Springer Animal Cognition. I cani hanno scelto di cibarsi di formaggio invece che di carote. Anche nel caso in cui la fetta di formaggio era una sola, mentre nella ciotola con le carote ne erano state servite di più.
Hanno cioè scelto la ciotola con meno cibo, ma che reputavano qualitativamente migliore. Si tratta di un comportamento “scorciatoia”, che permette di velocizzare le scelte garantendo il nutrimento e puntando sulla sicurezza qualitativa che risalta immediatamente all’occhio. Un atteggiamento che potrebbe sembrare svantaggioso ma che, in realtà, in ambiti altamente competitivi permette agli animali di sopravvivere.
Questo processo decisionale rapido è stato dimostrato anche negli esseri umani, e nelle scimmie. Le persone, per esempio, tendono a dare maggior valore ad una serie di sei carte da gioco in perfette condizioni, piuttosto che alla stessa serie di sei carte perfette con altre tre in discrete condizioni.
I ricercatori ritengono che questa scelta paradossale si verifica perché nella maggior parte dei casi è più facile giudicare la qualità media rispetto alla quantità complessiva di alternative. “Questa ricerca – ha spiegato Pattison – indica che il “poco ma buono” non è una prerogativa solo degli esseri umani e altri primati, ma può verificarsi in altre specie di mammiferi, almeno quelli che sono socialmente organizzati come carnivori, lupi, cani e sciacalli”.
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