L’unico difetto dei nostri amici a quattro zampe è che vivono troppo poco a lungo. Il dolore dell’ultimo saluto può essere compreso solo da chi con loro ha condiviso anni di amicizia, fedeltà, gioia. È davvero perdere un membro della famiglia, e legittima è la volontà di regalare loro un ultimo, degno, sacro rituale di commiato.
L’origine stessa del rito è quella di trovare un collegamento con una dimensione altra, celeste. Un bisogno tutto umano quello di dare un senso al passaggio più importante, l’ultimo, creando un’occasione per celebrare, ricordare e ringraziare. E oggi tutto questo in alcune regioni italiane è possibile anche per il nostro fedele amico a quattro zampe. Novaluce è l’ultimo centro nato in provincia di Bolzano che offre servizi di cremazione e deposito delle ceneri in un’area cimiteriale. Ci sono anche delle stanze dove si possono tenere cerimonie di commiato.
Anche in Trentino i padroni ora hanno la possibilità di regalare ai loro cani, anche dopo la morte, un trattamento consono alla loro esistenza. Si può decidere tra diversi tipi di cremazione (collettiva, personalizzata o prestige). Le ceneri possono essere ritirate in urne (classiche o personalizzate, il catalogo offre diversi modelli fra cui scegliere) o depositate nei loculi dove poter andare a trovare fido nei momenti di tristezza e solitudine.
Chi un pet non ce l’ha può pensare che sia un modo come un altro di speculare sui sentimenti delle persone semplici o sprovvedute, ma se si pensa che la normativa italiana prevede che le spoglie dei cani siano smaltite come rifiuti di origine animali, nel sacco della spazzatura quindi, ecco che forse il giudizio cambia. Rimane indubbio il fatto che questo tipo di servizio risponde a un bisogno profondo dell’animo umano. Per i nostri animali la faccenda è molto più semplice: la natura fa il suo corso e l’unica cosa che conta è aver passato una vita felice, insieme al proprio branco.
F.B
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