Diffidenza verso il reale contenuto del cibo industriale, piuttosto che la crescente attenzione che si da ai cani, stanno portando sempre più padroni ad adottare una “cucina casalinga” per i propri amici a 4 zampe. La dieta casalinga infatti, quando è ben bilanciata, è una valida alternativa al cibo industriale.
Sottolineiamo “ben bilanciata”, perché cucinare per il cane non vuol dire dargli della carne, del riso e qualche verdura, né tanto meno nutrirlo solo con gli avanzi dei nostri pasti. Dieta casalinga vuol dire preparare ai fornelli la corretta razione quotidiana di cibo, ricordando che le nostre esigenze alimentari sono diverse da quelle del cane. Il fai da te non è il metodo migliore per procedere, ma bisogna farsi seguire da un medico veterinario che abbia un percorso formativo nella nutrizione.
La dieta viene formulata ad hoc dal veterinario tramite programmi di razionamento che analizzano i dati raccolti durante la visita (sesso, età, body score condition e attività del cane), e mettono in evidenza i fabbisogni dei vari nutrienti, dando la precedenza alle proteine, i lipidi, vegetali e in ultimo – se necessari – ai carboidrati. Al termine di questi calcoli si valuta come integrare al meglio con vitamine, omega 3 e Sali minerali.
Il menù che viene formulato può essere molto semplice o più complesso, secondo lo stato di salute del cane, delle sue capacità digestive e del tipo di alimentazione precedentemente somministrato. Dal punto di vista della digeribilità, la carne resta l’alimento più digeribile per il cane che è un carnivoro. Se avete dubbi sul somministrarla cruda o cotta, tenete presente che la cottura da un lato elimina o riduce la concentrazione di gran parte delle vitamine presenti nell’alimento, ma dall’altra protegge da batteri, virus e parassiti (trichinelle, anasakis, pseudorabbia, salmonelle). Per comprendere il corretto grado di cottura basta prendere il pezzo di carne, inciderlo e vedere il colore al suo interno che deve essere rosato uniforme.
Il fegato non va mai dato crudo perché, dato in eccesso, può causare un accumulo nocivo di vitamina A, rischio che la cottura riduce notevolmente. Gli Amidi (pasta e riso) vanno invece somministrati cotti (non stracotti) altrimenti restano indigeribili. Nell’albume dell’uovo crudo si trova l’avidina che è un anti vitamina B. Nel pesce crudo ci sono le tiaminasi che impediscono l’assorbimento della vitamina B1. Le Verdure, infine, possono essere date anche crude. Ricordate anche di non lasciare cibo preparato a temperatura ambiente per più di 30 minuti perché processi ossidativi, batteri e altro, potrebbero contaminarlo. Piuttosto conservatelo in frigo e riscaldatelo prima di somministrarlo.
Per la corretta preparazione della razione è necessario che ogni ingrediente venga assunto senza lasciare avanzi che comprometterebbero il bilanciamento finale della dieta. Se necessario quindi mescolate bene tutti gli alimenti con acqua o brodo, per rendere la razione il più uniforme possibile. Il cane con il fiuto è in gradi di distinguere la carne, le verdure o il riso e quindi potrebbe selezionare solo le parti che gli interessano.
Sono consigliati due pasti al giorno, perché lo stomaco vuoto per troppo tempo e che si riempie poi troppo velocemente può provare la dilatazione e torsione gastrica. Dopo il pasto infine, è consigliato un riposo da attività impegnative per circa tre ore.
Come vedete i vantaggi della dieta casalinga sono notevoli: sappiamo esattamente cosa stiamo somministrando al cane; tutti gli ingredienti sono freschi e la razione è molto più appetibile. Di contro, la cucina richiede più tempo e attenzioni.
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