Chi ha un cane sa, per esperienza, che i nostri amici a 4 zampe sono in grado per esempio di percepire i nostri stati d’animo – anche meglio delle persone che ci stanno accanto -, che sono in grado di comunicare con noi anche se non parlano …. Non sapete però come fanno e da cosa derivano queste loro doti naturali. A fare luce su questi aspetti ci pensa la scienza e ne abbiamo parlato con il professor Biagio D’Aniello, direttore del Laboratorio di Etologia* Canina dell’Università Federico II di Napoli, che svolge una professione che tutti gli appassionati di cani vorrebbero fare.
Studioso di neurobiologia, i cani sono sempre stati per il professore una grande passione “in particolare sono affascinato dal loro sistema olfattivo, il canale comunicativo più primitivo dei cani e per noi ancora misterioso”. Pensate che i cani “vedono” con il naso e sono in grado, attraverso gli odori, di riconosce cose e persone, la loro disposizione nello spazio, la loro provenienza e la loro storia. Altrettanto affascinante è “capire come la domesticazione abbia portato il cane ad acquisire capacità sempre più raffinate, fino a riuscire a comunicare con noi esseri umani senza usare i nostri canali, come ad esempio la parola”.
Proprio per provare questo aspetto, il Laboratorio di Etologia Canina ha condotto un test mettendo a confronto cani che hanno avuto poco contatto con gli uomini, come quelli che vivono in canile, e i cani di famiglia. “I primo hanno mostrato notevoli difficoltà nel percepire e inviare segnali alle persone, confermando che i cani, per vivere a stretto contatto con l‘uomo, hanno sviluppato nuove e differenti capacità comunicative”.
Oppure hanno eseguito dei test sulle abilità cognitive dei nostri amici a 4zampe, sui diversi canali, “testandoli sui segnali acustici e quindi sulla parola, e sui segnali visivi, i gesti. Abbiamo scoperto che, quando i segnali vanno in contrasto, quando cioè con la voce gli si da un comando associandolo però al gesto di un altro, i cani preferiscono seguire il linguaggio corporeo del padrone”.
Adesso invece il professor D’Aniello sta sondando un altro particolarissimo aspetto dei cani, legato alle loro capacità di percepire gli stati emotivi attraverso gli odori. E’ stato già dimostrato che i cani annusano la felicità e la paura degli esseri umani, ma non ancora quella dei loro simili. “Abbiamo quindi raccolto l’odore della paura (con un prelievo dalle ghiandole anali) attraverso la simulazione di una visita veterinaria in soggetti sensibili. E stiamo proponendo i campioni ad altri cani per registrarne le reazioni”.
A dire il vero la ricerca si è spinta anche un po’ oltre e questa volta ha chiamato in causa anche le persone, “nel senso che abbiamo proposto campioni di odori di cani, come la felicità e la paura, anche alle persone e siamo in attesa di elaborare i risultati. Sappiamo già che le donne sono sensibili agli odori emotivi umani, ma non riescono consciamente a definirli. Hanno cioè una reattività fisiologica, i muscoli facciali connessi alla pura, per esempio, si attivano quando viene proposto loro l’odore corrispondente, ma non ne hanno coscienza”.
Sotto questi aspetti e in certi contesti possiamo quindi anche affermare che i cani sono più intelligenti dell’uomo, “un esempio che faccio sempre è quello della pallina: provate a nasconderne una in una stanza e chiedete a un cane e a una persona di cercarla, secondo voi chi la troverà prima?” . Questo per dire che dai nostri amici a 4zampe abbiamo molto da imparare e che la ricerca scientifica, al di là dell’esperienza personale e diretta, serve proprio per comprendere, passate il termine, il “meccanismo di funzionamento” dei cani.
*etologia: disciplina biologica, fondata da Konrad Lorenz, che studia le abitudini e i costumi degli animali.
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