Il Consiglio dei Ministri del 24 aprile, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Erika Stefani, ha impugnato la recente riforma lombarda che prevedeva, tra le altre cose, la possibilità di tumulare l’urna cotenente le ceneri degli animali nella stessa tomba dei padroni.
Il Governo ha quindi detto no ai servizi funebri per cani e gatti, perché ritiene che le norme aggiunte alla precedente legge regionale siano incostituzionali. Tra queste anche quella che introduce la possibilità di tumulare gli animali d’affezione nello stesso loculo del defunto. “Una facoltà assolutamente estranea alla normativa statale in materia – si legge nella delibera del Consiglio dei ministri – e che contrasta in particolare con l’art. 50 del citato Dpr (285/1990, ndr), secondo il quale nei cimiteri sono ricevuti i cadaveri delle sole persone”.
Secondo il Governo, le disposizioni sui resti degli animali d’affezione sono in contrasto con i principi fondamentali in materia di “tutela della salute”, invadendo altresì la competenza statale in materia di ordinamento civile e in materia di Stato civile e di anagrafi, in violazione dell’art. 117, secondo comma, lett. i) e l), e terzo comma, della Costituzione.
redazione@vanitypets.it