Su sollecitazione dell’on. Michela Vittoria Brambilla, il Ministero della Salute si è definitivamente espresso sull’argomento. La nuova nota esplicativa, richiesta anche a nome della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, parla chiaro.
Il chiarimento toglie ogni pretesto agli operatori che hanno scelto la via del divieto e dà ragione a quelli che hanno adottato, per conciliare l’igiene con le esigenze di una più vasta clientela, accorgimenti diversi: carrelli speciali, borse etc.
In relazione alla necessità, prevista dal regolamento europeo 852/2004, di impedire che “l’accesso degli animali domestici nei luoghi dove gli alimenti sono preparati, trattati o conservati” possa essere “fonte di contaminazione” , la nota spiega che l’operatore del settore alimentare “ha l’obbligo di stabilire, in autocontrollo, quali siano le potenziali condizioni in cui si può verificare contaminazione degli alimenti da parte degli animali presenti nei locali e adottare tutti gli accorgimenti opportuni, formalizzandoli in procedure scritte di autocontrollo”. Il divieto d’accesso agli animali potrà essere previsto “soltanto qualora non possa gestire in altro modo il rischio di contaminazione”.
Aveva originato l’equivoco una nota ministeriale del marzo scorso, che sembrava obbligare tutti gli operatori, per rispettare il regolamento europeo, a prevedere il divieto d’accesso agli animali. Molte imprese, soprattutto nel nordest, si sono rapidamente adeguate. In realtà non c’è alcun obbligo, se non quello di evitare la contaminazione.
La nuova nota, firmata dal dottor Ruocco, è stata “molto apprezzata” dagli animalisti. “La precisazione – osserva l’ex ministro del Turismo, che per fare chiarezza si era rivolta direttamente ai vertici del dicastero – non dà adito a dubbi, è quantomai opportuna, rassicura gli operatori che con la Federazione hanno firmato un protocollo d’intesa sul libero accesso dei clienti con animali al seguito e toglie ogni alibi a chi se l’è cavata esibendo il solito cartello “io non posso entrare”. Con appropriati accorgimenti, le imprese della grande distribuzione possono benissimo accogliere clienti accompagnati da animali domestici. Questo è il senso e il valore della norma”.
Firmatarie di accordi con la Federazione, promossi e siglati nel 2016 dall’on. Brambilla, sono le catene Conad e Despar-Aspiag, che si sono impegnate non solo ad agevolare l’accesso dei clienti accompagnati da animali, con borse e carrelli speciali, ma anche a collaborare con le associazioni animaliste riunite nella Federazione per raccolte alimentari “di solidarietà” per gli animali ospitati nei rifugi.
Conad, infatti, ha un “format” dedicato specificamente agli animali: una catena di Petstore, già una quindicina in Italia con tante nuove aperture in programma, che uniscono la migliore offerta commerciale all’aspetto solidale. In ogni negozio, infatti, è presente un punto raccolta alimenti per animali sfortunati gestito dalla Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente.
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