In un’università del Wisconsin, molto lontano da noi, qualcuno si è fatto questa domanda. La ricerca ha analizzato un campione di 600 studenti, a cui è stato sottoposto un questionario nel quale dovevano definirsi ‘cats lovers’ o ‘dogs lovers’ e poi rispondere ad alcune domande sulla loro personalità e i loro interessi.
La maggior parte degli intervistati (il 60%) si è dichiarata amante della giocosa compagnia e dell’affetto dei cani, a differenza del più languido e tranquillo affetto dispensato dagli amici felini.
Dalla seconda parte del test, è emerso invece che fra gli amanti dei cani e dei gatti ci sarebbe realmente delle differenze di personalità, oltre che sulla preferenza dell’animale domestico. Le persone che dichiarano di amare i cani tenderebbero ad essere più vivaci, energiche, estroverse e rispettose delle regole. D’altra parte gli amanti dei gatti sarebbero invece più introversi, sensibili e anticonformisti. E anche più intelligenti a quanto pare.
Una risposta a questa differenza di personalità sicuramente deriva dalle diverse esigenze in termini di qualità della vita e ambiente che cani e gatti indiscutibilmente hanno. Ha senso infatti pensare che un padrone di un cane sia più propenso ad essere attivo, a portarlo fuori a passeggiare, ad essere più aperto e predisposto alle relazioni sociali. Mentre invece una persona più chiusa, amante della solitudine – che passa il suo tempo libero in casa a leggere libri per esempio – possa trovare più affine al suo stile di vita un gatto.
Al di là del valore scientifico sulle reali capacità intellettive delle due categorie, quello che probabilmente vale la pena sottolineare sono le similitudini tra gli amanti degli animali e gli animali stessi. In altre parole, lo studio evidenzia come l’uomo cerchi nel suo amico a quattro zampe qualcuno che gli assomigli, fatto già dimostrato più volte anche in passato da altri studi scientifici. E chi ha sia cani che gatti?
federica@vanitypets.it