In aggiunta alle contestazioni per abuso di potere e corruzione, Park Geun-hye, presidente decaduta il 10 marzo su decisione della Corte costituzionale, potrebbe trovarsi a rispondere dell’abbandono dei suoi nove cani.
L’addebito, forse ben più impopolare delle ragioni alla base dell’impeachment, è aver lasciato la Blue House, la sede della Presidenza sudcoreana, e una coppia di Jindo, razza nazionale di cani da caccia ricevuta in dono nel 2013, coi sette cuccioli nati di recente e “troppo piccoli per poter essere separati dalla madre – ha spiegato Kim Dong-jo, un portavoce dell’Ufficio – I cani continueranno a stare nella Blue House fino a quando non saranno pronti per essere accolti dai nuovi padroni”.
Kim Ae-ra, a capo dell’Alleanza per la prevenzione della crudeltà sugli animali, ha presentato lunedì un esposto alla Commissione anti-corruzione e diritti civili che, secondo i media locali, ha rigirato il caso alla polizia nazionale per gli opportuni approfondimenti. Intanto le nuove elezioni presidenziali si terranno il 9 maggio, secondo quanto detto dal ministro degli Interni Hong Yun-sik al termine della riunione del governo. (Ansa)
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