Due Pastori Belga biondi, un Dobermann, un Bassotto e due Meticci. E’ il ‘dream team’ a qattro zampe arruolato dall’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano per sondare le potenzialità di un olfatto potente, come quello di cani speciali e appositamente addestrati, nella caccia mirata a un big killer, il tumore dei polmoni. Uno spunto per potenziare la vera arma su cui l’Irccs fondato dall’oncologo Umberto Veronesi sta lavorando per rendere sempre più precoce la diagnosi: un naso elettronico.
Il sogno del pool di camici bianchi promotori del progetto è infatti un “futuro in cui il medico di famiglia avrà sulla sua scrivania, accanto all’apparecchio per misurare la glicemia e a quello per la pressione, anche una scatolina nera collegata a un pc: facendo soffiare il suo assistito dentro una speciale cannuccia attaccata a una bustina, in pochi minuti si troverà sullo schermo una traccia in grado di dirgli se per quel paziente è ipotizzabile un sospetto di tumore ai polmoni su cui indagare con mezzi più ad alto costo, come la Tac a basse dosi, per arrivare a una diagnosi super precoce”, spiega Lorenzo Spaggiari, direttore della Divisione di chirurgia toracica e responsabile del Programma polmone dell’Ieo. Non fantascienza, ma una pista concreta su cui lavorare.
Perché un naso elettronico gli specialisti dell’Ieo lo hanno già messo a punto, in collaborazione con l’università Tor Vergata di Roma, e testato. E’ l’ultimo arrivato in casa Ieo, un apparecchio low cost (da 1.500 euro) con 8 sensori. In uno studio finanziato dall’Associazione italiana per la ricerca sul cancro, appena pubblicato sul ‘Journal of Breath Research’, si è mostrato in grado di identificare tumori del polmone a uno stadio iniziale, analizzando un semplice respiro, con un’accuratezza del 90%. Il lavoro ha coinvolto 146 persone, 70 con tumore e 76 senza segnali di malattia, e l’apparecchio è riuscito a discriminare il respiro di chi si stava ammalando dai sani. Gli studi all’Ieo continueranno con prototipi di naso elettronico sempre più sofisticati e completi, anche grazie alle informazioni raccolte dai nasi ‘in carne e ossa’, quelli dei cani. (AdnKronos)
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