Sono consultabili da ieri le dichiarazioni dei redditi precompilate, sia modello 730 che Redditi. Ecco alcune specifiche sulle modalità di uso dei dati relativi alle veterinarie (anno d’imposta 2017) da parte dell’Agenzia delle Entrate e dei contribuenti.
Nel testo si ricorda che “i dati forniti dal Sistema Tessera Sanitaria sono quelli relativi alle ricevute di pagamento, alle fatture e agli scontrini fiscali relativi alle spese sanitarie sostenute dal contribuente e dal familiare a carico nell’anno d’imposta e ai rimborsi erogati”.
La nota sottolinea poi che il Sistema Tessera Sanitaria mette a disposizione anche i dati relativi alle “spese veterinarie sostenute dalle persone fisiche nel periodo d’imposta precedente, riguardanti le tipologie di animali individuate dal decreto del Ministero delle finanze 6 giugno 2001, n. 289″.
Nonché “i rimborsi effettuati nel periodo d’imposta precedente per prestazioni non erogate o parzialmente erogate, specificando la data nella quale sono stati versati i corrispettivi delle prestazioni non fruite”. In questo caso, i dati disponibili sono “il codice fiscale del contribuente cui si riferisce la spesa o il rimborso; il codice fiscale o partita IVA e cognome e nome o denominazione del soggetto di cui all’articolo 2 del decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 1° settembre 2016; la data del documento fiscale che attesta la spesa; la tipologia della spesa; l’importo della spesa o del rimborso; la data del rimborso”.
Si possono inserire nella dichiarazione 2018: fatture mediche rilasciate dal veterinario, scontrini “parlanti” che attestino l’acquisto di farmaci in farmacia (che vanno però inseriti tra le spese sanitarie e non tra quelle veterinarie), fatture per interventi e esami di laboratorio.
Sono invece esclusi dalla detrazione: mangimi e integratori, trattamenti antiparassitari e medicine vendibili senza prescrizione medica. Le modifiche o l’accettazione senza correzioni saranno possibili solo dal 2 maggio in avanti, anche per le spese veterinarie.
Indipendentemente dal numero di animali domestici detenuti, la cifra massima detraibile è 387,34 euro, con una franchigia, però, di 129,11 euro. Fatta la sottrazione, sui 258,23 euro rimasti si calcola il 19%. Il risultato di quest’ultima operazione è la cifra del massimo ottenibile come sconto Irpef: 49 euro.
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