Dna sulla cacca dei cani, a Varese lo stanno facendo davvero

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Sono diversi i comuni italiani che hanno minacciato i residenti di istituire il test del Dna sui bisognini dei cani abbandonati per le strade, per identificare i padroni maleducati e sanzionarli. Nessun primo cittadino però aveva mai portato avanti le minacce fino in fondo.

Un po’ perché troppo complesso da mettere in atto e un po’ perché troppo costoso, il provvedimento contro i padroni  maleducati non è mai andato a buon fine. Fino ad oggi. Il comune di Malnate, in provincia di Varese, potrebbe essere il primo a usare la prova del Dna come deterrente contro i bisognini abbandonati, partendo innanzitutto dall’istituzione di un registro dei profili genetici dei cani che vivono in città.

“E’ un anno che lavoriamo a questo provvedimento. Sul piano normativo abbiamo fatto tutti i passaggi per modificare il regolamento di igiene urbana, che adesso equipara le deiezioni canine a qualsiasi altro tipo di rifiuto, ed emanato l’ordinanza che entrerà in vigore il primo gennaio 2018 – spiega l’assessore Giuseppe RiggiSul piano informativo invece, abbiamo organizzato diversi incontri con la cittadinanza per spiegare la ratio del provvedimento, che non è assolutamente contro i cani, ma riguarda i proprietari e il rispetto del decoro urbano”. 

Sul piano operativo infine, il comune ha istituito un accordo con la società che gestisce la raccolta dei rifiuti “che sosterrà tutte le spese per l’esecuzione dei test del Dna e la campionatura – aggiunge l’assessore – Gli operatori ecologici si occuperanno di raccogliere le deiezioni abbandonate, mentre la polizia municipale si occuperà di sigillarle, spedirle al laboratorio per la comparazione e stilare il verbale a carico del proprietario maleducato identificato (65 euro di multa). Il tutto si autoalimenta quindi attraverso il sistema sanzionatorio”. 

Entro il 31 dicembre, tutti i proprietari dovranno mettersi in regola, sottoponendo il proprio animale alla prova gratuita del Dna, disponibile in due studi veterinari della città. “Fino ad oggi, quasi la metà dei 2000 cani registrati all’anagrafe canina hanno già eseguito il test. Chi non lo farà nei tempi stabiliti dovrà chiaramente pagare una multa ed eseguire il test a sue spese (50 euro)”. 

Per scoprire se finalmente si è trovato il modo di punire i padroni incivili, bisognerà attendere l’anno prossimo. A Malnate va sicuramente riconosciuto il merito di essere andata fino in fondo e aver reso sostenibile e realtà un sistema che sembrava destinato a rimanere solo una fantasiosa minaccia.

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