Le elezioni del nuovo Parlamento, il prossimo 4 marzo, saranno l’occasione per verificare i programmi dei candidati premier e delle liste sul tema dei diritti degli animali: per questo la Lav ha diffuso un programma di impegni precisi, per una Legislatura di cambiamento, anche per gli animali.
Si tratta di temi che investono in modo ampio e trasversale la nostra società, registrando tendenze ormai stabili nell’opinione pubblica, che puntano a maggiori tutele per gli animali, non solo a vantaggio di chi ne ha accolto in casa uno o più, né soltanto per chi si definisce animalista, ma come traguardo di civiltà per tutti i cittadini.
“Facciamo appello ai candidati premier e alle liste, proponendo un programma di impegni, “in 5 punti” per una legislatura di cambiamento, anche per gli animali, ciascuno declinato in cinque azioni concrete”.
- Riconoscimento costituzionale dei diritti degli animali, “esseri senzienti”, non cose, in attuazione dell’articolo 13 del Trattato Europeo, con il conseguente rafforzamento della loro tutela, in sede civile e penale, e attraverso attori deputati a questo compito;
- Lotta al randagismo – anche disincentivando le attività che alimentano traffici e commercio – e incentivi fiscali per chi ha accolto in casa degli animali, parte della famiglia e non “beni di lusso”;
- Tutela degli animali selvatici, attraverso l’abolizione della caccia e la riacquisizione da parte dello Stato delle competenze sulla cura e la salvaguardia degli orsi in natura, azioni esclusivamente non cruente per il contenimento delle specie “invasive”, divieto d’importazione, detenzione e commercializzazione di animali esotici;
- Animali liberi dallo sfruttamento negli spettacoli, nell’esibizione, nelle feste popolari (circhi, zoo, acquari e delfinari, palii, eventi, sagre e lotterie) e nel trasporto (carrozzelle);
- Contrasto della crudeltà sugli animali a fini alimentari (promozione di scelte alimentari vegan, disincentivazione degli allevamenti e dei trasporti di animali per la macellazione…), scientifici (superamento della vivisezione partendo dal sostegno ai metodi sostitutivi), di abbigliamento (divieto di allevamento di animali “da pelliccia”) e anche attraverso una fondamentale azione di sensibilizzazione e di educazione al cambiamento, con l’attivazione dei programmi scolastici per la conoscenza e la tutela degli animali, previsti dalla Legge 189 del 2004.
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