Neppure l’allerta diffusa il 15 gennaio è servita per organizzare gli aiuti e per la Lega del Cane “una catastrofe burocratica sommerge persone e animali”.
Era il 15 gennaio quando è stato diramato l’allarme meteo per il centro sud del Paese. Lo stesso giorno, In una nota stampa, Lega Nazionale per la Difesa del Cane scriveva “Sarà ancora emergenza ingestibile nonostante tutti siano stati informati?”.
Purtroppo allertare non è servito a prevenire morti e feriti e paesi isolati, seppelliti dalla neve. Non è bastato diffondere il comunicato meteo in cui si leggeva che “il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le Regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse”.
Paesi snaturati, turbine non precettate per tempo nonostante l’allerta, generatori di corrente. “Quello che vediamo è un territorio irriconoscibile, alla deriva – commenta Piera Rosati, Presidente LNDC – e ancora una volta sono le associazioni di volontariato a sostituirsi allo Stato per salvare animali, dare conforto alle persone, raggiungere i luoghi più impervi dimenticati”.
Ma c’è di più. “La mancanza di coordinamento e unità di intenti negli aiuti è la seconda catastrofe subita dalle popolazioni dilaniate e provate da terremoto e maltempo. Lega Nazionale per la Difesa del Cane non manca però anche in questa occasione di essere presente e vicino alla gente per raccogliere aiuti, distribuirli e mettere in sicurezza gli animali. Non smetteremo mai di ringraziare i volontari di tutta Italia, i cittadini che ci stanno affianco e i Vigili del Fuoco sempre in prima linea”.
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