Penultima udienza ieri al tribunale di Brescia per il processo Green Hill. In aula i veterinari dell’Asl e i periti tecnici.
Hanno sfilato davanti ai giudici un veterinario Asl e alle consulenze tecniche di parte della difesa dell’allevamento, tra i quali il dottor Maurizio Fornasier (presidente della Società Italiana Veterinari Animali da laboratorio federata Anmvi), il professor Fabrizio Rueca (Facoltà di Medicina Veterinaria di Perugia), il professor Renato Massa (già associato di biologia animale all’Università degli Studi di Milano), il professor Paolo Scrollavezza (docente associato presso la Clinica di Chirurgia e anestesia veterinaria dell’Università di Camerino), e il veterinario di Green Hill, imputato, Renzo Graziosi.
“Sono emerse dichiarazione sconcertanti – ha commentato la Lav in qualità di parte civile -, che la dicono lunga su come erano considerati gli animali dalla Green Hill”. Ghislaine Rondot, uno dei quattro imputati e responsabile di Marshall Europa, ha rivelato, per esempio, che “a fine carriera” i Beagle non venduti, venivano ceduti alla società britannica B&K, dello stesso loro gruppo, per estrarne sangue e sieri.
“Come già avvenuto con le testimonianze di alcuni dei dipendenti di Green Hill, sono emerse contraddizioni anche dalle dichiarazioni rilasciate dai consulenti tecnici e del veterinario Asl Luigi Azzi – rende noto la Lav – il Professor Scrollavezza ha affermato che il preanestetico non era necessario, ma alla domanda del Giudice rispetto alla necessità di preanestetizzare gli animali indicata dal foglietto illustrativo del farmaco anestetico, l’Isoflurano, il professore ha risposto di aver scritto lui quel foglietto dell’azienda produttrice, manifestando una evidente incongruenza tra quanto da lui dichiarato in aula e quanto scritto all’atto della redazione del bugiardino del farmaco!”.
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