Hair of the Dog, un aiuto per i postumi del week end

Vi siete svegliati maledicendo i bagordi di ieri sera e state giurando solennemente che non lo farete più? Il giuramento non serve a farvi passare quell’enorme cerchio alla testa? Un Hair of the Dog potrebbe essere quello che fa per voi!

Un drink per combattere la sbornia che prende il nome dal modo di dire inglese “the hair of the dog that bit you” che si riferisce alla pratica medioevale utilizzata per curare il morso di un cane rabbioso: mettere un pelo bruciato del cane aggressore sulla ferita.

Credenza popolare che nel 1546 il poeta inglese John Heywood, usa come metafora per descrivere i suoi bagordi con un collega, cambiandole definitivamente significato. Nel suo poema A dialogue conteinyng the nomber in effect of all the prouerbes in the Englishe tongue infatti recita:

I pray thee let me and my fellow have
A hair of the dog that bit us last night –
And bitten were we both to the brain aright.
We saw each other drunk in the good ale glass

(Ti prego lascia avere a me e al mio collega un pelo del cane che ci ha morso la scorsa notte, ci ha morso quando nostri cervelli erano ancora lucidi, e ci siamo visti l’un l’altro ubriachi in un bicchiere di birra).

Se siete incuriositi da questo “elisir” sappiate che una ricetta per farsi il proprio Hair of the dog non c’è. Questo drink infatti, non è altro che una variazione del Bloody Mary che, al posto della vodka, può includere altri intrugli quali gin, whisky, tequila o birra. Alcuni lo consigliano caldamente perché, se il pelo di cane è stato ormai liquidato come trattamento efficace per la rabbia, l’assunzione di alcool aggiuntivo per curare una sbornia, può contrastare i sintomi indotti dal ritiro dell’avvelenamento quando l’hangover non ci lascia tregua. Se poi, anche questo non dovesse funzionare, un po’ di coccole del vostro peloso (e magari una bella tisana) non vi deluderanno mai!

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