Delitto Yara: i cani molecolari avevano portato a Mapello

I 3 cani molecolari utilizzati nelle ore successive allo scomparsa della giovane Yara Gambirasio, avevano portato gli inquirenti proprio in direzione di un cantiere a Mapello, dove il presunto assassino potrebbe aver lavorato.

Sarebbe una prova in più da aggiungere a quella, che se confermata sarebbe schiacciante, della presenza del Dna di Massimo Giuseppe Bossetti sugli slip della ragazzina. E’ lui l’uomo indicato come il presunto assassino di Yara Gambirasio: un 42 enne sposato con tre figli, muratore residente a Mapello, che potrebbe aver lavorato proprio nel cantiere dove si stava costruendo un centro commerciale. E dove i cani molecolari avevano portato gli investigatori.

I 3 cani molecolari, addestrati cioè per fiutare l’odore e le tracce ematiche delle persone scomparse, utilizzati nelle ricerche di Yara Gambirasio avevano infatti puntato uno stanzino nel cantiere di Mapello, ma le analisi condotte dalle forze dell’ordine non avevano riscontrato tracce della presenza di Yara Gambirasio. Eppure, l’autopsia sul corpo della ragazzina aveva anche evidenziato tracce di polveri da cantiere nei bronchi.

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