I randagi di Pompei diventeranno ‘cani di quartiere’

cani pompei

Censiti, sterilizzati , microchippati e rimessi in libertà. I cani di Pompei resteranno tra gli scavi e saranno adottati come “cani di quartiere”.

Il comune di Pompei, dopo le polemiche degli scorsi giorni, ha deciso di risolvere il problema dei randagi che vivono nell’area archeologica. E la Soprintendenza speciale di Pompei, Ercolano, Stabia e Oplonti è d’ accordo con la soluzione trovata.

“Le misure vengono prese per garantire tutela e sicurezza dei visitatori e salvaguardare i piccoli ospiti del sito – ha fatto sapere la Soprintendenza con una nota – Verrà sottoscritto un accordo tra Soprintendenza, Comune e Asl per avviare un sistematico controllo sanitario”.

È quindi esclusa la possibilità di qualsiasi forma di intervento drastico nei confronti degli animali che, “una volta effettuate tutte le verifiche sanitarie – aggiunge – potranno continuare a circolare liberamente, ma sotto controllo, nel sito che in quanto area archeologica è per sua natura aperta su vari fronti”.

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