Un cane che per oltre 2000 anni è rimasto sepolto sotto il balneum, cioè l’impianto termale del sito archeologico Domvs Aemilia di Tassignano, risalente al periodo tra il II e il I secolo avanti Cristo.
È questo il ritrovamento – riportato sull’edizione di Lucca de Il Tirreno – più importante che emerge dalla campagna di scavi 2018 gestita dal Gruppo Archeologico Capannorese (Gac), sotto la direzione scientifica di Alessandro Giannoni.
Il ritrovamento del cane, in buono stato di conservazione e deposto su un fianco in una fossa ricavata all’interno della fondazione del muro perimetrale ovest del balneum, costituisce la rara occasione per aprire uno spiraglio sulle operazioni legate ai riti di fondazione nel mondo antico.
La costruzione di edifici o insediamenti, infatti, obbediva a prescrizioni magico-religiose ancor prima che tecniche: queste prevedevano il sacrificio di cani e la loro deposizione rituale, cui si può attribuire tanto funzione purificatrice quanto di protezione per il nuovo abitato.
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