Il traffico è di negozianti e allevatori: documenti falsi e genitori finti

traffico cani

Sono circa 8.000 i cuccioli che ogni settimana vengono importati in Italia, per un valore commerciale di circa 5.600.000 euro. Il nostro paese infatti, come la Spagna, la Francia e il Belgio sono il punto di arrivo di migliaia di cuccioli di cane e gatto, soprattutto di cane, provenienti dai Paesi dell’Est, importati falsificando documenti, precocemente strappati alle cure delle loro madri costrette a continue gravidanze, sottoposti a infernali viaggi e imbottiti di farmaci per farli sembrare sani.

I principali committenti sono negozianti e allevatori italiani, che spesso mostrano agli acquirenti finali presunti madri e padri “made in Italy” e propongono anche il pedigree a pagamento, falso come la restante documentazione che accompagna i cuccioli. L’unico modo per tutelarsi in questi casi è far eseguire un test del Dna sul cucciolo e i caso di anomalie sporgere denuncia.

A riprova della portata del fenomeno ci sono anche le testimonianze dei veterinari. I dati indicano anche che l’88% dei veterinari liberi professionisti ha dichiarato di avere visitato cuccioli di provenienza estera nell’ambito della propria professione e il 59% dei veterinari Asl ha indicato di avere riscontrato anomalie all’atto dell’iscrizione in anagrafe nei cani provenienti dall’estero. Il rapporto prova anche che spesso l’età del cucciolo è inferiore a quella minima necessaria per il trasporto o per la vendita; in alcuni casi non c’era corrispondenza tra quella dichiarata sul passaporto e l’età reale o presunta.

Va ricordato che i veterinari sono obbligati a segnalare all’Asl i casi di dubbia provenienza dei cani, solo nel caso in cui riscontrino anomalie nella registrazione all’anagrafe canina, o meglio ancora se i cuccioli non sono registrati, non dotati di microchip e provengono da negozi.

Massimo impegno, per attuare il manuale e contrastare il fenomeno del traffico di cani, è stato quindi garantito anche dai veterinari della Fnovi. Per il presidente, Gaetano Penocchio: “il traffico di cuccioli è un fenomeno spregevole da contrastare anche con un cambio culturale, perché conoscere consente sempre di compiere un numero minore di errori. Ad esempio non si acquista un cane su web. Il manuale non servirà soltanto per facilitare i controlli, ma sarà utile a quei cittadini che avranno la sensibilità e la prudenza di consultarlo prima di acquistare un cucciolo”.

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