E’ di oltre 3 mila animali adottati il bilancio, dopo un anno di attività, del progetto “Rete Solidale”, che ha l’obiettivo di prevenire e contrastare il randagismo con pratiche innovative in grado di creare collaborazioni tra tutte le professionalità e tutte le realtà associative – non necessariamente legate all’Enpa – interessate ad aiutare gli animali e ad aumentarne il livello di benessere.
Un progetto “giovane”, dunque, che già nel suo primo anno di vita ha permesso di trovare una famiglia a ben 3.225 animali tra cani (2.410) e gatti (815) e di fornire assistenza veterinaria ad altri 1.130 quattro zampe sotto forma di interventi chirurgici o visite mediche. Ma “Rete Solidale” è anche, e soprattutto, un’iniziativa di respiro internazionale che al momento vede coinvolti sei Paesi (Italia, Albania, Bosnia, Serbia, Macedonia, Spagna) e 59 Sezioni locali dell’Ente Nazionale Protezione Animali unite nella mission tesa a incrementare le sterilizzazioni, a migliorare la cultura del rispetto nei confronti degli animali, a sostenere dal punto di vista veterinario gli animali bisognosi.
“Sviluppato a partire dall’esperienza maturata durante gli interventi per le emergenze in Abruzzo e in Emilia Romagna, nonché per l’operazione “Green Hill”, “Rete Solidale” – spiegano Carla Rocchi e Paola Tintori, rispettivamente presidente nazionale dell’Enpa e presidente del Consiglio Nazionale di Enpa, nonché responsabile del progetto – intende promuovere la tutela degli animali sia adottando buone pratiche che superino la fase meramente rivendicativa nei confronti degli enti locali, che dovrebbero affrontare il problema e invece sono largamente carenti, sia indicando una possibile strategia d’azione”.
Una strategia basata su cinque capisaldi operativi (mappatura nazionale di rifugi, stalli e specializzazioni veterinarie; formazione degli operatori; coordinamento logistico centralizzato; condivisione delle informazioni tramite cloud computing) che ha permesso di creare un capillare sistema di intervento, di soccorso e di collaborazione basato sul rispetto delle regole e sul coinvolgimento attivo delle persone che sempre più numerose hanno aderito all’iniziativa.
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