Un film, “White Dog”, insignito a Cannes del premio “Un Certain Regard”, mostrerà ai cinofili inglesi (dal 27 febbraio) e statunitensi (dal 27 marzo) un’insolita rivolta di meticci contro bipedi egoisti.
Realizzata dall’ungherese Kornél Mundruczò e ambientato nell’affascinante Budapest, la pellicola racconta la rivoluzione nella vita del meticcio Hagen, dopo che il padre della sua padroncina tredicenne Lilli decide di abbandonarlo a causa di una nuova legge cittadina che tassa fortemente i proprietari di cani “bastardi”.
Mentre la giovane adolescente cerca ovunque il suo cane, Hagen inizia una discesa agli inferi battendosi per la sua sopravvivenza. Un percorso tra difficoltà e inciviltà che lo catapulta, catturato e rinchiuso, in un canile dove, a contatto con altri suoi simili, comprende che gli umani non sono più da considerarsi amici e diventa il capo di una vera e propria rivolta.
Un film che sembra ispirarsi al più famoso “ Gli Uccelli” di Hitchcock e che, a detta del suo creatore, è una vera e propria critica alla nostra società. Mundruczò ha infatti scelto un cane (per di più meticcio) come protagonista perché metafora dell’eterno emarginato (per cui il proprio padrone è un Dio) che, il regista, individua nelle minoranze politiche e raziali che la nostra società non ascolta ed emargina continuamente.
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