Quando si dice vita da cani. Il francese Raphaël Auvray attraverso le sue fotografie vuole reinterpretare la condizione dei senza tetto che popolano la sua città.
Fotografo pubblicitario di Rennes, utilizza la sua arte per riprendere la realtà e poi comunicarla sotto una luce diversa, attirando l’attenzione su un fenomeno sociale scomodo, smuovendo le coscienze e provocando reazioni. Sfruttando solo il potere delle immagini.
“Viaggio sempre a piedi per la città, e spesso incrocio i senza tetto, che in francese vengono volgarmente chiamati “punk à chiens” (cani punk). Ho cercato con loro un contatto, volevo solo parlarci ma da lì è nato ben altro, un progetto creativo che raccontasse le loro storia, la loro vita.
L’idea è semplicemente stata quella di sostituire i loro volti con quelli dei loro cani. In questo modo ho voluto evocare l’ambiguità della loro condizione di vita, ma nel frattempo anche il profondo legame che li unisce.
Questa serie di immagini, una sorta di reportage, parlano anche del contesto, dell’ambiente in cui queste persone vivono, nulla è stato modificato fuorché la testa dell’animale.
Spesso poi capita che le persone compiangano di più gli animali che fanno compagnia ai senza tetto, ai barboni, a coloro che chiedono l’elemosina, piuttosto che osservare e cercare di comprendere le persone. E questa indifferenza ha suscitato in me invece l’esatto opposto: curiosità, voglia di capire e di raccontare.
Il mio progetto ha previsto che queste foto venissero stampate su pannelli molto grandi, 4 metri x 3, e affissi in giro per la città. Se la politica comunale cerca di mandare via queste persone, io allora le ho rese ancor più visibili. Non è stato facile, sono riuscito ad affiggere due cartelloni nel centro della città, e vi sono rimasti per 5 settimane”.
federica@vanitypets.it