Livorno: porte aperte a Fido anche al supermercato

Il nuovo regolamento comunale sulla tutela degli animali entrato in vigore dal 4 ottobre scorso farà sicuramente discutere, ma avrà soprattutto il merito di fare da apripista ad altri comuni che vorranno emulare le orme dell’amministrazione livornese.

Dog-in è la parola d’ordine: non solo accesso libero in parchi, spiagge e giardini. Ma soprattutto in supermercati, bar, negozi di tutti i generi (dal panificio alla macelleria, dal fioraio alla boutique) , hotel, uffici pubblici, bar e ristoranti. Una rivoluzione, sulla carta e questa volta non solo. La legge infatti parla chiaro: i cani, accompagnati da chi possiede la proprietà o da chi li detiene a qualsiasi titolo, hanno accesso a tutti gli esercizi pubblici e commerciali, ai locali e uffici aperti al pubblico, ai mezzi pubblici e di trasporto.

Come si apprende da Il Tirreno, naturalmente ci sono regole da seguire: guinzaglio non più lungo di un metro e mezzo, museruola indossata, non più di un cane a persona, obbligo per i padroni di controllare che gli animali non disturbino e che non facciano danni.

Il Comune prevede comunque la possibilità per i titolari di uffici e esercizi commerciali di chiedere “per validi motivi igienico-sanitari che verranno valutati dagli uffici competenti” alcune limitazioni all’accesso: ma solo quando avranno ottenuto l’autorizzazione questi locali potranno esporre il cartello relativo a queste limitazioni (che dovrà essere vidimato dal Comune).

Quindi in teoria – e anche in pratica, tenendo in considerazione che qualche discussione potrebbe inevitabilmente accendersi – in città i cani possono entrare davvero ovunque. I vigili stessi invitano i cittadini a segnalare casi di mancato rispetto del regolamento.

Certamente i padroni livornesi saranno ben contenti, e anche più fortunati di quelli leccesi che quest’estate si erano visti negare l’accesso all’interno di un centro commerciale. In attesa che le normative si livellino su tutto il territorio nazionale, non possiamo che augurarci che l’esempio toscano possa ispirare altre amministrazioni altrettanto aperte e attente.

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