Lombardia: meno tutele per cani e gatti, scatta la protesta

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Centinaia di mail, inviate da oltre 70 associazioni animaliste a tutti i consiglieri regionali della Lombardia. Un “mail bombing” per protestare contro la nuova legge sul randagismo e gli animali di affezione che sarà votata dal parlamentino lombardo martedì 21 giugno.

Secondo gli animalisti è “inspiegabile, dannosa e illogica”, visto che modifica le regole sulle aperture dei canili, le adozioni dei cani randagi e la tutela delle colonie feline. “Un arretramento di almeno 10 anni rispetto a quanto invece è stato ben fatto sino a oggi”, scrivono la Lav (Lega italiana antivivisezione), l’Enpa (L’Ente nazionale protezione animali) e l’onlus La collina dei conigli, insieme con altre 71 associazioni e alla Consulta regionale randagismo in un comunicato stampa.

Il nuovo progetto di legge, ricostruiscono gli animalisti confrontando la nuova norma con quella vecchia, cancella l’attuale legge che prevede che i canili siano aperti ogni settimana almeno quattro giorni, con il risultato che non ci sarà più “nessuna garanzia di accesso regolamentato nei canili pubblici e privati e quindi che ci saranno maggiori difficoltà di adozione e controllo”.

Con la nuova legge non saranno più tutelate le colonie feline, che oggi non possono essere spostate da dove si insediano.  Saranno cancellate significative competenze attribuite alle ATS (ex ASL, ora Agenzie per la Tutela della Salute) per gli interventi di profilassi, diagnosi e terapia su cani ricoverati e gatti liberi, così come per gli interventi di pronto soccorso di cani vaganti e gatti liberi ritrovati feriti o gravemente malati. E sarà cancellata la clausola valutativa, ossia lo strumento di specifica rendicontazione sull’uso dei finanziamenti stanziati in relazione alla valutazione dei risultati ottenuti.

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