Maltrattamento animali: tutti in piazza contro la depenalizzazione

maltrattamento lav

Un “mail bombing” su governo e Parlamento e una giornata nazionale di mobilitazione, il 24 gennaio. Così la Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente (fondata da Lav, Enpa, Oipa, Lega Nazionale difesa del Cane e Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente), protesta contro lo “Schema di Decreto legislativo recante Disposizioni in materia di non punibilità per particolare tenuità del fatto”.

Vero e proprio “colpo di spugna” che rischia di cancellare in un attimo dieci anni di norme penali su maltrattamenti e uccisione di animali. Tali reati, infatti, rientrano nel limite massimo dei cinque anni di reclusione per i quali, secondo il decreto, scatterebbe la non punibilità. Perciò la Federazione chiede a tutti i cittadini di inviare mail di protesta (qui il testo e gli indirizzi) al premier Renzi, al ministro della Giustizia Orlando, ai membri delle commissioni Giustizia di Camera e Senato.

Se il testo fosse approvato, non potrebbero più esserci processi come quello in corso contro l’allevamento Green Hill di Beagle per la vivisezione, di organizzatori di combattimenti fra cani e di trafficanti di cuccioli. Anche i sequestri di animali sono a rischio, poiché con l’archiviazione gli stessi animali dovranno essere restituiti a chi li deteneva e li maltrattava.

Se sarà approvato in via definitiva lo “Schema di Decreto legislativo recante Disposizioni in materia di non punibilità per particolare tenuità del fatto”, l’Italia si arrenderà al maltrattamento degli animali, nonostante le affermazioni del Trattato di Lisbona sul funzionamento dell’Unione Europea che li riconosce esseri senzienti e impegna gli Stati all’applicazione di questo principio. E’ giusto, doveroso, snellire il carico dei procedimenti giudiziari, ma non lasciando impuniti penalmente gli autori di reati gravi che destano allarme sociale.

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