Il comune di Napoli, estenuato dalla cacca di cani lasciata per strada, ha annunciato che farà il test del Dna agli escrementi di cani abbandonati per incastrare i padroni maleducati.Un progetto presentato dal primo cittadino dal nome evocativo “Si fa presto a chiamarla fortuna”, che rende bene l’idea di un povero passante che poco si consola all’idea secondo cui pestare la cacca di cane porti fortuna.
Una progettualità molto interessante quella messa in campo da De Magistris perché nasce dall‘intesa tra IV municipalità, comune, Istituti zooprofilattico e Asl e prevede il chip per tutti i cani dei residenti (e fin qui nulla di strano) per redigere un’anagrafe canina (che consenta di risalire, se necessario al proprietario) e un test del dna che dovrà essere fatto, gratuitamente, ai cuccioli entro 60 giorni dalla nascita presso l’Ospedale Veterinario dell’Asl di Napoli.
L’iniziativa è stata lanciata, in via sperimentale, dalla municipalità Vomero-Arenella ed è mirata a prevenire il fenomeno dei depositi sulle strade cittadine degli escrementi animali e per punire i padroni maleducati con multe che partono dai 25 e arrivano ai 154 euro.
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