In Nepal si è appena concluso il Tihar, uno dei più importanti festival Hindu dedicato non solo agli esseri umani e agli Dei ma anche ad altre forme di vita come gli animali, proponendosi di augurare benessere, lunga vita e prosperità per tutti.
Durante il festival tutte le case delle città e dei villaggi sono illuminate con lucine e lampade a olio decorate, che brillano durante tutta la notte. In questi giorni sono venerati animali come il corvo, il cane, la mucca e i fedeli portano offerte a Laxmi, dea della fortuna o del benessere. Nelle case vengono cucinati grandi pranzi, fratelli e sorelle si scambiano regali, volano gli aquiloni, si gioca a carte con gli amici, i nepalesi si riposano rilassano e nell’ultimo giorno della festa si scambiano uno speciale segno che viene apposto sulla fronte detto in nepalese tika.
La festa dura cinque giorni e il secondo giorno è dedicato ai cani, in nepalese “kukur”, cui vengono donate ghirlande di fiori, vengono benedetti con una tika rossa sulla fronte e viene offerto loro un pasto sostanzioso. In questo giorno anche il più insignificante dei cani è trattato come un re: il Tihar rompe simbolicamente quei confini creati dalla mente degli uomini, rendendo tutti uguali, in quanto figli di madre natura.
In questo giorno i nepalesi pregano i cani di sorvegliare le loro case. Nell’Hinduismo si crede che il kukur sia a guardia dell’impero sotterraneo così come il cane sorveglia le nostre case ogni giorno. Una leggenda narra che Yama Raj, il Dio della morte, avesse un cane come guardiano ai cancelli degli inferi e la gente pensa che il cane sia un suo messaggero.