E’ cominciato ieri uno degli eventi più controversi della Cina: il festival della carne di cane a Yulin, città della provincia meridionale cinese del Guangxi, che ogni anno produce una mattanza di migliaia di cani. Iniziato nel 2009, per incentivare il turismo locale, il festival e’ stato da subito al centro delle polemiche e oggi ancora di più che negli anni precedenti.
Sono almeno undici milioni (su oltre 1,3 miliardi di abitanti) i firmatari di una petizione presentata agli uffici dell’amministrazione di Yulin che chiede l’abolizione del festival. I funzionari locali hanno chiesto di non procedere alla macellazione degli animali in luoghi pubblici, come spesso avviene, prendendo le distanze dalla manifestazione a cui non danno alcun appoggio ufficiale.
In occasione del via ufficiale della manifestazione è aumentato, nella percezione degli stessi residenti a Yulin, anche lo spiegamento di forze dell’ordine. Il festival di Yulin sta diventando sempre più impopolare anche tra i cinesi. In base a un recente sondaggio pubblicato dall’agenzia Xinhua, il 64% degli interpellati, di eta’ compresa tra i 16 e i 50 anni, sono a favore di porre fine al festival che incontra l’opposizione degli animalisti a livello internazionale.
Il 51,7% di chi ha partecipato al sondaggio chiede la fine immediata del festival (tra cui anche gli stessi abitanti della città del Guangxi) mentre il 69,5% di loro ha dichiarato di non avere mai mangiato carne di cane. Intanto è iniziata la corsa contro il temo per mettere in salvo quanti più cani possibili, sulla scia di quanto fatto l’anno scorso da una donna che ne ha salvati centinaia, comprandoli. (AGI)
redazione@vanitypets.it