Prete su Facebook: “fate sesso con gli animali” e scoppia la polemica

cane chiesa

“Se un prete ha delle necessità fisiche – ha scritto sui social Don Marco Scandelli, parroco di Borgo Maggiore –, si trovi una donna (o un uomo) consenziente e maggiorenne. Al limite anche un animale. Ma vi prego: basta con la pedofilia“. Parole che hanno scatenato una valanga di critiche sui social e sulla stampa e creato sconcerto in particolare per il riferimento al sesso con gli animali.

Un invito alla zoorastia che però il prete minimizza: “la ragione evidente del messaggio da me lanciato era unicamente finalizzato ad una ferma censura alla pedofilia e non certo all’esortazione verso altre pratiche, come forse equivocato”.

Insomma una provocazione, di cui il parroco si è già scusato, ma il mea culpa non basta alle associazioni di tutela degli animali e L’Enpa ha già dato mandato al proprio ufficio legale di assumere ogni opportuna iniziativa contro il parroco sammarinese.

“Un post su Facebook non può in alcun modo cancellare la gravità di quanto scritto da don Marco Scandelli, che ha invitato i suoi “colleghi” a soddisfare le loro “necessità fisiche” anche sugli animali – scrive L’Enpa La posizione espressa da Don Scardelli, che definire “provocatoria” o “paradossale” è del tutto fuori luogo, oltre ad essere inaccettabile da un punto di visto morale ed etico, potrebbe configurare un reato: quello di istigazione a delinquere”.

La zooerastia è sempre violenza ai danni di un altro essere vivente. Nell’ordinamento italiano – ad esempio – i rapporti sessuali con animali pur non essendo espressamente previsti come fattispecie penale, rientrano comunque nella “macro-area” del reato di maltrattamento, e come tali sono perseguibili.

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