Molti studi sono stati fatti, e tanti ancora se ne faranno, sul super olfatto dei cani. L’ultimo è stato presentato all‘American Society for Biochemistry and Molecular Biology, il meeting annuale che si tiene in questi giorni a Orlando, Florida e che raccoglie migliaia di studiosi.
La ricerca ha dimostrato che i cani, annusando il sangue dei pazienti, riescono a rilevare la presenza di cellule cancerose con un attendibilità pari al 97%. Il risultato è che in questo modo si potranno fare indagini precoci, poco invasive e soprattutto poco costose.
L’uomo però, sta cercando di mettere a punto un naso robotico da usare al posto dei cani, ma non è facile da imitare. I cani, a seconda delle razze, hanno tra 125 e 220 milioni di recettori nel naso, contro i 5 milioni dell’uomo che gli permettono di essere 10 mila volte più accurati di noi nel rilevare odori diversi.
Ma anche il cervello è differente: la corteccia olfattiva canina, che elabora le informazioni, occupa il 12,5 % della massa totale del cervello, quella umana ne ricopre appena l’1%. Non a caso vengono utilizzati per rintracciare droghe, esplosivi, tartufi, persone scomparse e molte altre sostanze chimiche.
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