Gli animali non sono oggetti. “Non possono essere sequestrati da presunti aguzzini, affidati e poi strappati alle loro famiglie a seconda dell’esito dei procedimenti penali. Occorre tutelare il loro benessere e riconoscere i loro diritti: ogni sequestro deve essere immediatamente trasformato in “affido definitivo”.
E’ quanto propone l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, con un progetto di legge, depositato nei giorni scorsi e presentato oggi a Roma, che aggiunge un nuovo comma all’art. 260 del codice di procedura penale.“Proprio perché gli animali non sono cose – ha detto l’onorevole – al momento del sequestro, di solito preventivo, sorge il problema della loro custodia, anche perché il provvedimento può durare a lungo, come il procedimento penale cui si riferisce”.
La legge già oggi dispone che gli animali sequestrati o confiscati siano affidati ad associazioni o enti, riconosciuti per decreto, che ne facciano richiesta. Ma vivere in un canile, anche il meglio organizzato del mondo, non sarà mai come conoscere il calore di una casa e l’affetto di una famiglia, di gran lunga la situazione più consona ad un animale domestico. “Perciò si è diffusa la pratica degli affidi, durante il procedimento, a privati, che corrono il rischio di dover restituire gli animali, anche dopo anni di cure, se l’imputato è prosciolto o assolto o il sequestro è annullato. La mia proposta risolve il problema prevedendo che l’autorità giudiziaria ordini l’affido definitivo degli animali sequestrati con alienazione allo Stato, agli enti o associazioni autorizzati o ai loro subaffidatari”.
Al giudice è riservato il compito di stabilire le modalità dell’affido. Potrà per esempio, com’è già avvenuto in alcuni casi-pilota, chiedere agli affidatari un “deposito giudiziario” per ogni animale affidato, con il quale indennizzare il precedente proprietario nel caso le ragioni del sequestro vengano a cadere.
Alla conferenza stampa con l’on. Michela Vittoria Brambilla hanno portato la loro testimonianza otto famiglie affidatarie di alcuni cagnolini posti sotto sequestro sette anni fa a seguito di alcune verifiche effettuate presso un negozio di animali di Roma. Oggi si vedono richiedere la restituzione del loro quattro zampe, diventato ormai un membro della famiglia e un compagno inseparabile, alla quale si oppongono con grande determinazione.
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