Inventore del fashion femminile moderno, uomo dalle grandi passioni e dipendenze, Yves Saint Laurent è stata una delle firme incontrastate della moda del XX secolo. Appassionato di stile, rose (di cui creò diverse specie), opere d’arte e, neanche a dirlo, di Bulldog Francesi che battezzava sempre con lo stesso nome: Moujik.
Uomo dalle infinite passioni e debolezze che ha trascorso la vita a combattere contro depressione e dipendenza (sempre sostenuto e guidato dal suo compagno e manager Pier Berg), a creare abiti degni di regine e a collezionare opere d’arte e Moujik (nome dato anche a un famoso modello di borse disegnato dallo stilista).
Passioni raccontate dallo stesso stilista nel documentario “L’Amour Fou”, in cui posa di fronte alla telecamera con Moujik III. Un video in cui Yves racconta la sua vita e il suo lavoro e, ovviamente, aneddoti sui suoi Bulldog Francesi, allevati e amati come le sue opere d’arte e disseminati sotto forma di ritratti, oggetti e sculture nella suo casa parigina.
I vari Moujik entrati nella vita di Saint Laurent hanno fatto completamente parte della sua quotidianità. Scorrazzavano per l’atelier e accompagnavano il papà a feste mondane. Alcuni, come Moujik II, hanno fatto da modelli ad artisti del calibro di Andy Warhol dal cui ritratto lo stesso Yves realizzò una serie di cartoline di auguri per clienti ed amici firmate con l’esplicita didascalia “Lui è il mio cane Moujik dipinto da Andy Wharhol. Io sono Yves Sain Laurent”.
Animali che si sono dimostrati uno dei suoi più grandi sostegni durante i giorni bui della depressione e della lotta alla dipendenza dalle droghe. Fonte di consolazione che lo stilista descrive con le seguenti parole “quando ho i miei momenti di depressione guardo Moujik, ed è un grande sostegno. Nelle giornate in cui non vado in studio (il suo posto preferito) lui mi mette il muso e rosicchia i miei polsini, spingendomi a reagire. E’ molto geloso, quando non sono in forma nessuno può avvicinarsi al mio letto”. Una vera e propria dichiarazione d’amore per i cani che gli sono stati vicini nei giorni della lunga malattia e della morte a causa di un tumore al cervello.
Una scomparsa tutt’oggi pianta dal modo della moda è commemorata con una delle più grandi aste organizzate da Christie’s che, nel 2008, ha visto battere la maggior parte delle opere d’arte (tra cui i ritratti dei suoi quattro zampe) e dei mobili della meravigliosa residenza parigina dello stilista. Un’Asta dal ricavato record di 374 milioni di euro di cui una parte è stata devoluta alla ricerca contro l’Aids e un’altra per finanziare la Fondazione Yves Saint Laurent, tra le cui stanze è ancora oggi possibile veder scorrazzare Moujik IV.