Una fortunatissima serie fotografica che ha fatto il giro del web stupendo tutto il mondo per originalità e personalità. La fotografa francese Sophie Gamand, che vi abbiamo già fatto conoscere con i Dog Vogue più glamour di New York, ci svela il proposito e la filosofia del suo lavoro, con divertenti retroscena annessi.
“La cosa più divertente di questo lavoro è che è nato senza essere stato programmato, è arrivato come una sorpresa. Per tutti altri miei progetti fotografici coi cani ci sono voluti duri mesi di lavoro, invece in questo caso volevo solo prendermi una pausa e divertirmi, e ho installato il mio set da Ruben Santana, un famoso pet stylist qui a NYC”.
“Non avevo pianificato di fotografare il momento del bagno in acqua, ma quando ho visto le facce che facevano i cani, e come l’acqua e la schiuma arruffavano il loro pelo, non ho potuto smettere di fotografare. E di ridere!”
“Non sapevo quali cani mi sarei trovata davanti e questo aspetto mi ha destabilizzato e permesso di lavorare come mai avevo fatto prima. In generale tendo ad avere il controllo di tutto, invece qui mi sono completamente lasciata andare. Ho apprezzato moltissimo lavorare senza così liberamente, senza pressione, senza sapere cosa ne sarebbe uscito. Ed è proprio così che accade la magia”.
“Sono abituata a lavorare velocemente perché i cani si muovono molto e non è facile cogliere il momento migliore. Inoltre in questo caso non volevo stessero bagnati troppo a lungo, per cui scattavo solo per un paio di minuti. Ci vuole una grande sintonia e sensibilità per catturare le espressioni più significative in un tempo così breve: il mio talento deriva dal fatto che in quel in momento cerco di immedesimarmi in loro, sento e respiro come loro. La mia energia è molto importante, devo essere calma e assertiva, inoltre dò loro delle ricompense e cerco di farli sentire più tranquilli e sicuri possibili. Questo aiuta molto, specialmente durante l’odiato bagno …”
“Sono momenti così divertenti, preziosi e incredibili. La maggior parte dei cuccioli odia fare il bagno, ma stoicamente resiste e sopporta. Il momento peggiore è quello in cui si scuotono, e io scattavo proprio nell’attimo precedente, cercando di farli star fermi per un po’ … per poi subito spostarci e coprire la macchina fotografica. Più di una volta ho dovuto asciugarmi la faccia, e l’obiettivo!”
“Quello che voglio trasmettere attraverso le mie foto è quanto vicini siano i cani agli uomini. Talmente uniti che a New York spesso rimpiazzano mariti o figli. Questo legame così esclusivo ha influenzato nel lungo periodo l’atteggiamento dei cani come animali, e li ha fatti diventare sempre più umani. Io vedo in loro espressioni, sentimenti, personalità”.
“Wet Dog vuole celebrare la bellezza e la personalità dei cani, che cerco di cogliere fotografandoli in un momento di grande vulnerabilità. Io non fotografo i cani come cani, ma li fotografo come esseri umani. Cerco di cogliere la loro individualità e per questo che mi focalizzo molto sul volto, piuttosto che su corpo, pelo, proporzioni. Io voglio vedere nei loro occhi il riflesso della loro anima”.
Le foto della serie Wet Dog sono in vendita.
Federica Bruno
federica@vanitypets.it
English version
French photographer Sophie Gamand has created an original and funny photo series depicting dogs suffering during their bath at the groomer’s saloon.
“The funny thing about this series is that it came to me by surprise. My other art projects involving dogs take months to complete and are very complicated. I wanted to take a break and have a fun, unexpected shoot at the groomer’s salon. So I set up my studio there and photographed the process of the grooming. I did not plan on photographing the water part! But as soon as I saw the water playing with their hair, and the faces they were making, I could not stop photographing. I was laughing while holding the camera.
“The dogs are all clients of Ruben Santana, a pet stylist in NYC. So during the shoots, I did not know what kind of dogs I was going to get. I really enjoyed working with that type of pressure: you don’t know what you are getting, and you don’t know how the dogs will react. It’s part of the fun, and that’s where the magic happens. I tend to control everything when I work, so I purposely put myself in situations where I have to give up control. Art is about letting go, and letting the magic happen.
“I work very fast. I am used to photographing dogs so I almost feel when they are going to deliver an interesting face. It feels like I have a special connection to them when I photograph them. I try to feel what they feel, breathe with them. We almost merge into one entity. I have to work fast because the dogs move quickly and I don’t want them to be wet for too long, because they don’t like it. So I would say I usually shoot for a minute or 2. When the dog is making amazing faces, I will shoot a little longer.
“When I photograph doggies, my energy is very important. I stay calm and assertive, I reward the dogs, I make them feel as safe as possible. It really helps, even when they don’t like to be bathed.
They were so precious, cute and funny. Most of them hate the bath. Some obviously don’t like it, but they stay stoical, endure what they have to endure. The tough part is the time they are shaking. Some dogs shake instantly, so we have to trick them into staying immobile for a few seconds, because the best shots often come right before they shake. When they shake, I have to cover my lens quickly! Many times, I had to wipe my camera and face…
“What I really want to show is how close humans and dogs are. We’ve become so close that in a city like New York, dogs often replace spouses and children. Surely, this strong bond must influence, long term, the dog as an animal. I see human expressions in them. I see their personality. I wonder what they think. The fact that humans groom them, bath them, color them, make them wear clothes or wigs, it’s outrageous if you think about it, but dogs will let it happen most of the time, as long as they get love, shelter and food.
“I think dog photography is about dogs primarily. Celebrating their beauty and personality. I don’t photograph dogs like dogs. I photograph them like humans. I embrace their individuality. That’s why I focus on the face so much in my work, where most dog photographers are more interested in the looks, the body and the fur. I want to see what is in the eyes, in the soul. My entire work is about the human/dog bond. The Wet Dog series is also about celebrating dogs’ beauty and personality. I want to see what is in the eyes, in the soul. I look for personality, by catching them in a moment of extreme vulnerability”.
I Wet Dogs vincono ai Sony World Photography Awards | Vanity pets
[…] Ieri sera a Londra sono stati premiati i vicitori dei più prestigiosi premi fotografici del mondo, e la fotografa newyorkese (ma di origini francesi) Sophie Gamand ha vinto il primo premio nella categoria Portraiture con i suoi ormai famosissimi ritratti della serie Wet Dog. […]