Traffico di cuccioli, combattimenti tra animali, traffici di animali rari e protetti, macellazioni illegali. Sono le zoomafie, fotografate nel rapporto “Crimini organizzati contro gli animali” della Lav, dal quale emerge che in Italia si apre un fascicolo all’ora per reati a danno di animali, una persona indagata ogni 90 minuti. Partiamo dai combattimenti, una vera e propria emergenza. Nel 2015, rispetto all’anno precedente, c’è stato un aumento del 64% dei cani sequestrati e del 110% delle persone denunciate: 46 cani, tra cui 30 pitbull, e 21 persone denunciate, tra cui un minorenne.
Detenzione di armi clandestine, furto di energia elettrica, ricettazione, possesso di droga sono alcuni dei reati accertati nell’ambito dei combattimenti. A segnalare la recrudescenza del fenomeno, furti e rapimenti di cani di grossa taglia o di razze abitualmente usate nei combattimenti, sequestri di allevamenti di pitbull, pagine Internet o profili di Facebook che esaltano i cani da lotta, segnalazioni. Per contrastare il preoccupante aumento delle lotte clandestine, è attivo il numero Lav “Sos Combattimenti”: 064461206.
Non meno preoccupante la tratta dei cuccioli dai Paesi dell’Est, uno dei business più redditizi per vere e proprie organizzazioni transazionali. Tenendo conto solo dei casi di cui la Lav è venuta a conoscenza, sono circa 500 i cuccioli sequestrati (valore complessivo circa 400mila euro) e 28 le persone denunciate nel 2015. Nei Paesi di origine i cuccioli vengono allevati in strutture fatiscenti e venduti per pochi euro, spesso arrivano ammalati e accompagnati da falsi pedigree.
Dall’analisi dei dati delle Procure (prendendo in esame un campione di Procure di cui sono disponibili i dati sia per il 2014 che per il 2015), si evince che nel 2015 c’è stato un aumento del 3% dei procedimenti penali per reati contro gli animali, mentre gli indagati sono diminuiti del 4%. Il reato più contestato è quello di maltrattamento di animali (29,93% del totale dei procedimenti), seguito da uccisione di animali (28,63%), reati venatori (21,05%).
Sulla base dei dati pervenuti dalle Procure, la Lav traccia anche una geografia dei crimini contro gli animali. A parte i casi “singolari” di Sassari (non risultano iscritti per l’anno 2015 procedimenti penali per i reati presi in esame) e di Savona (solo 9 procedimenti per reati venatori) che sollevano i dubbi della Lav sull’effettivo accertamento di tali reati, la Procura con meno procedimenti per reati contro gli animali è quella di Trapani, seguita da Vasto, Crotone, Sciacca e Lamezia Terme. La Procura di Brescia si conferma quella con più procedimenti iscritti per reati contro gli animali nel 2015 (456 procedimenti e 340 indagati), seguono Cagliari, Verona, Catania, Firenze, Udine, Bergamo, Siracusa, Forlì, Palermo, Grosseto, Torino, Latina e Padova. (AdnKrons)
redazione@vanitypets.it